Scritto da © john venarte - Lun, 05/07/2010 - 09:01
Distesa sui dorsali
Adagiata su monti sommersi
Il vento ti asciuga le rughe
E scompiglia la tua azzurra chioma.
Poi da scogli e anfratti
S’alza il canto delle sirene
Che ti scuote e t’imbianca
Tra creste d’onda e battigia.
E si apron ferite,
Che in fretta ricuci,
Lungo la scia dei galeoni
Mentre timida accogli,
Come pegno d’amore,
Quell’ultimo gioiello di giada
Dai pirati trafugato per te.
E s’accresce così la tua vanità
Che non nascondi
Specchiandoti nel cielo
E truccandoti di blu.
Ed io che mi disseto di te
Dal tuo bacio salato son pervaso
E insieme a te voglio lambire
In questo dolce naufragio.
Adagiata su monti sommersi
Il vento ti asciuga le rughe
E scompiglia la tua azzurra chioma.
Poi da scogli e anfratti
S’alza il canto delle sirene
Che ti scuote e t’imbianca
Tra creste d’onda e battigia.
E si apron ferite,
Che in fretta ricuci,
Lungo la scia dei galeoni
Mentre timida accogli,
Come pegno d’amore,
Quell’ultimo gioiello di giada
Dai pirati trafugato per te.
E s’accresce così la tua vanità
Che non nascondi
Specchiandoti nel cielo
E truccandoti di blu.
Ed io che mi disseto di te
Dal tuo bacio salato son pervaso
E insieme a te voglio lambire
In questo dolce naufragio.
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