Scritto da © Bruno Amore - Dom, 22/08/2010 - 17:42
Dopo, seduti a cena
a parlar di cibo e vino
sorridendoci lieti soddisfatti
godere della nostra compagnia.
Poi passeggiando tra le mura antiche
quel suono celestiale che ci avvinse
portandoci sulla panca della chiesa
a sognare paradisi mai vissuti.
Quella beatitudine che dai sensi
all'anima era scesa, apriva il cuore
e ad un gaudio grande disponeva.
Baci lievi e dolci carezze a scambio
mentre Chopin per la navata grande
spandeva suoni da far vibrar le penne
degli angeli di gesso sugli altari.
E' stato ieri, fors'anche l'altr'anno
che importa, il tempo non è malanno
se il ricordo vive come fosse manna.
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