Scritto da © Antonio Cristof... - Dom, 12/10/2014 - 22:39
Sentivo una canzone di tanto tempo fa
alla mia radio, quella d con la maniglia
e tre soli tasti così che non si sbaglia
poi per sentire quel che essa dà.
Non mi ricordo il titolo, nè il cantante
e manco ricordavo i versi suoi,
ma rammentai soltanto gli occhi tuoi
perduti dietro un giovanile incanto.
Mi venne di alzarmi e di ballare
con gli occhi chiusi, movendo solo i piedi,
ma inciampai e goffamente andiedi
la dura tempra del parquet a saggiare.
Tutti ridevano per quella tal follia,
soltanto lui mi accorse da vicino:
Antonio, il mio amato nipotino
che quasi mi raccolse e portò via.
- Oh nonno - disse - or non hai più 'età.
La tua estate è andata via, le ore,
i giorni tutti, quelli del tuo amore
sono volati ormai nell'aldilà.
- Si, ma quel guard,o mio caro nipote,
giammai mi scorderò fino a cent'anni.
Di quei suoi occhi mi ricordo i danni
del fuoco che bruciava le mie gote
quand'ella mi mirava, ed il colore
che le pupille aveano di sera
nel frresco della dolce Primavera
e che colpirono per sempre il mio cuore.-
Restammo in gran silenzio mano a mano
io pensando alla mia bella perduta
e lui a quella c'ora era venuta
a riscaldargli l'animo lontano.
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- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
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