Scritto da © Antonio Cristof... - Dom, 27/01/2013 - 06:54
Atto unico di Antonio C. Rendola
Personaggi
Don Rocco Padovani il morto
I servi
Camillo
Nicoletta
I villici convenuti
Sebastiano vecchio vicino
Raffaele il fattore
Catello agricoltore
Anella sua moglie
Rosetta loro figlia
Marita vicina di casa
I parenti serpenti
Zio Mattia eccentrico 60enne
Zia Serena sua moglie
Alberto loro figlio
Zio Nicola compassato 50enne
Matilde sua moglie
Marietta loro figlia
L’azione si svolge a Roccagloriosa, un paesino montano in provincia di Salerno. La scena rappresenta una stanza appositamente preparata per una veglia funebre. Il letto, interamente ricoperto con lenzuola nere, è posto al centro della parete, di fronte al pubblico, con quattro lunghi candelabri agli angoli con tanto di ceri accesi.
Tutti gli specchi sono ricoperti da drappi neri e le imposte sono socchiuse rendendo l’ambiente scuro e spettrale.
Le sedie sono sistemate in parte addossate alle pareti ed in parte intorno al letto stesso. Su queste ultime sono sedute le donne tutte vestite a lutto. Dietro di loro, in piedi o seduti sulle sedie vicine ai muri, ci sono gli uomini anch’essi bardati a lutto. Sul letto c’è un “morto” in persona del servo Camillo.
L’alzarsi del sipario è accompagnato da una solenne marcia funebre, finita la quale Camillo si alza dal letto e, togliendosi la “scolla”, parla ai presenti.
Camillo Allora? Avite capito tutte cose?
Anella Tu face lu morto…
Camillo Nonsignore! Non sono io il morto.
Rafele (alzando la mano) Io aggio capito. Eh eh eh…
Camillo Ah si? Vediamo…Chi t’è morto?
Rafele L’anema ‘e soreta!
Camillo Cretino!!! Devi fare finta che ti è morto don Rocco, il padrone. ‘Stu fatto cu cafone ignoranti come voi non so come andrà a finire! Allora, sapete bene che questa è tutta una finzione organizzata da don Rocco per beffarsi dei parenti napoletani, quindi, quando questi arriveranno da Napoli, tu Rafè griderai:- Marò, m’è morto ‘o padrone!- Hai capito?
Rafele Marò m’è morto ‘o patrono!
Camillo Si, è morto S. Pasquale Baylonne, ‘o protettore tuoio! Devi dire padrone, no patrono. Tu, invece, Bastià, devi dire:- Il signore dà, il signore toglie…
Sebastiano Ma ie me ‘mbroglio!
Camillo E nun te ‘a ‘mbruglià! Pecchè si te ‘mbruoglie il padrone non ti paga. Lo dico a tutti: Non vi imbrogliate si no ‘e soldi manco co’ binocolo ‘e vedite! Tu, invece, Catiè devi dire:- So’ i migliori che se ne vanno!
Catello E addo’ vanno?
Camillo Morene! Ma tu ti salvi: sei il peggiore! Ma è possibile che non capite niente? Don Rocco ha organizzato il proprio funerale qui a Roccagloriosa per vedere il comportamento dei parenti napoletani. In un primo momento li aveva nominati nel testamento, ma poi si è chiesto:- Ma perché quei fetenti che mai mi hanno pensato devono beneficiare delle mie sostanze? Così ha cambiato tutto.
Marita E già. Voce de popolo dice ca no ne benefichete u e Niculette.
Camillo Embe? Voce ‘e popolo voce ‘e Dio! Dunque, Anè, tu dice:- ‘Nu piezzo d’ommo ‘e chella manera!-
Anella (Allargando le braccia esageratamente, come per indicare la pesca di un grosso pesce) Nu piezzo de ommo de chesta manera!
Camillo Si, ha piscato nu cefalo! Lo devi dire con moderazione, con tristezza, quasi piangendo:- Nu piezzo…sigh…d’ommo…sigh…’e chella…sigh…manera…- Capito?Anella Avaggie capito:- Nu pezze de ommo de chella manera…sigh,sigh,sigh…tre vote sigh.-
Camillo Si, va be’. Voi tutte donne reciterete il “Requia materna”
Tutte le donne
Requie materna
dominis, domni domino
luce pepei
et luce et ei
requie schiatta in pace
amen[1]
Camillo Benissimo. (Chiama verso l’esterno) Don Rocco, noi siamo pronti.
Entra don Rocco. E’ il personaggio più ricco e stravagante di Roccagloriosa, dalla faccia simpatica caratterizzata da un paio di baffetti alla Gable. Veste completamente di nero.
Rocco Pure io so pronto. Camì fissami sta scolla.
Camillo gli fissa intorno al viso la scolla.
Rocco Come sto?
Camillo State un amore! Signò, voi, però, mi parete il ritratto della salute. –ci vorrebbe un po’ di cipria…
Rocco E valla a prendere.
Camillo esce.
Rocco Allora, brava gente? Ve li volete guadambiare questi quattrini?
Tutte le donne intonano subito la preghiera per dimostrare che hanno capito.
Tutte le donne
Requie materna
dominis, domini
luce pepei
et luce et ei
requie schiatta in pace
amen
Subito dopo attaccano gli uomini
Rafele Marò, è morto ‘o ladrone! E conghe li megli che nun se sape addove vacene…
Anella (Come prima, allargando esageratamente le braccia) Nu piezzo de ommo de chelsta manera! Doppo tre vote sigh…
Sebastiano Il Signore dà, il Signore togni.
Rocco Stamme apposta! Tu poi, Bastià, hai detto Togni, chille do circo.
Sebastiano Ma io manco lu conosco!
Entra Camillo di corsa col vasetto della cipria.
Camillo Don Ro’, stanno arrivando! Li attende Nicoletta. Presto incipriatevi e mettetevi a letto. (lo aiuta).
In tutta fretta don Rocco si mette a letto a fare il “morto”.
Anella Vuie vedite quanto è naturale! Parece morto overamente!
Rocco (solleva per un attimo il capo) All’ossa vosta donn’Anè!
Camillo Silenzio!
Entra Nicoletta ed annuncia
Nicoletta I parenti napolani di don Rocco Padovani so venuti da lontani.
Camillo Eh, ha ditto ‘a poesia ‘e Natale!
I sei parenti entrano in processione con le facce di circostanza. Sono accompagnati
Da un’altra marcia funebre. Ognuno, passando, si ferma davanti al “morto” per ossequiarlo, chi col segno della croce, chi toccandolo, chi baciandolo. Ultimo della fila è zio Mattia che depone ai piedi del defunto un piccolissimo fascetto di fiori.
Mattia Anima benedetta, perché ci hai lasciati? Nostro bene infinito, eccoti un modesto pensiero da parte di tutti noi.
Nicola Abbiamo diviso la spesa.
Rocco Se so sprecati!
Nicola (pensando che sia stato zio Mattia a parlare) Che hai detto?Mattia Io??? Niente!
Marietta Gesù, a me pareva la voce di zio Rocco.
Nicola Impossibile! Per fortuna è morto. Ehm…intendevo dire purtroppo…
Tutte le donne
Requie materna
dominis, domini
luce pepei
et luce et ei
requie schiatta in pace
amen.
Rafele Neh, guè! Addò vanno i migliori?
Anella ‘Nu piezzo de chella manera! Sigh, sigh, sigh.
Sebastiano Il sig. Togni dà e il sig. Togni toglie…
Rafele Mo me scordavo…Marò è morto ‘o padrone!
Tutti i villici applaudono.
Alberto Ma cos’è ‘sta caciara? Che cos’è questa farsa?
Camillo Scusate, signò, nessuna farsa. Questo è dolore vero. Nun ‘o ssanno fa buono, ma è dolore vero!
Nicoletta (Agli ospiti) I signori aviceno mangiato?
Nicola Avicino?
Camillo Traduco io, la dovete scusare, è straniera. Ha chiesto se avete mangiato?Nicola Ah, no, ma preparate, mangiamo dopo. Prima il dolore, poi il sapore.
Alberto Però fa impressione ‘stu morto!
Rocco Tu fai impressione!
Alberto (pensando che a parlare sia stato il padre) Prego papà?
Mattia Che è?
Alberto Perché faccio impressione?
Mattia E io che ne sacce?
Alberto Ecco l’eterna diatriba che c’è tra padre e figlio! L’atavico male di ogni famiglia: le dispute tra figli e genitori. L’enorme cozzo! Voi villici, cozzi ne tenete?Anella None, sule congelate.
Marita Chiste ene nu paese de montagna, niente cozzeche.
Alberto Ma che avete capito? Io parlo di diatribe. Diatribe ne tenete?
I villici si guardano tutti in faccia poi Sebastiano esclama
Sebastiano Non ne ausiame…
Alberto Ma le diatribe sono le questioni. Insomma voi non vi cozzate?Anella No, no, pe le cazzate hai voglia!
Marita Maritemo nun face autre che dicere cazzate!
Rosetta Eh si. Le cazzate, si. Papà face cazzate una continuazione!
Alberto Dunque vedete? Mio padre, senza motivo, mi ha offeso.
Anella Ma piriche? Che v’ave ditto?
Alberto Che faccio impressione.
Anella Ahhhhhhhh, ma non è state luio, ave state lu morto.
Camillo Anè, non dire scemenze.
Matilde Già, signori per favore rispettate in silenzio il nostro dolore. Anzi, voi villici vogliate avere la cortesia di lasciarci soli per esternare al caro estinto il nostro dolore…
Camillo Lasciamoli esternare. Tutti fuori, via!
Rosetta E noi non esterniamo?
Camillo Esternate a via ‘e fora!
Tutti i villici escono seguiti da Camillo.
Alberto Esterniamo?
I Parenti Esterniamo!
Si avvicinano tutti al defunto.
Nicola Tirchio!
Serena Porco!
Matilde Maiale!
Marietta Pecorone!
Alberto Merdaccia!
Mattia (vorrebbe dire chissà cosa, ma le esce solo…) Birichino!
Serena A noi interessano i depositi bancari.
Matilde Vì quant’è bellella! Quelli interessano pure a noi. So’ ‘nu melione d’euri!Rocco Un milione e duecentomila!
Matilde (credendo che a parlare sia stato zio Mattia) ‘O ssape zio Mattia ‘o vvì!Mattia Io? Io nun sacce proprio niente!
Matilde Tu mò mò hai detto: un milione e duecentomila…
Mattia Ma io non ho proprio parlato!
Marietta Eppure, vi giuro che mi pareva la voce di zio Rocco.
Matia E può darsi.
Marietta E come può darsi?
Mattia Sciocchina, non sai che i morti, dopo morti, hanno delle contrazioni nervose?
Nicola Strunze!
Mattia Ecco! Avete sentito? Ha avuto ‘n’ata contrazione!
Nicola ‘Sta contrazione l’ho avuta io! Le contrazioni nervose determinano piccoli movimenti.
Mattia E si vede che questo ha avuto ‘na contrazione vocale…
Nicola Si, mo se fa ‘na cantata, no?
Serena Ma finiamola con queste sciocchezze e pensiamo alle cose serie. Sei sempre stato un maiale. Mi toccavi eh?
Mattia Ti toccava?!
Serena Eh? Ehm…si…mi toccava sempre a me andare avanti quando c’era un pericolo! Rocco, sei un verme!
Rocco di scatto apre gli occhi e Serena lancia un grido.
Serena Ahhhhh! Ha ‘rapute ll’uocchie!
Matilde Marò, quanto è brutto!
Rocco Sì bella tu!
Matilde Ahhhhh! Ha parlato!
Alberto Calma, calma! Quando la finiremo di impressionarci, forse verremo a capo di qualcosa…
Matilde Ma ha parlato…
Serena Ed ha aperto pure gli occhi…
Mattia Sono le contrazioni. Io l’ho detto.
Alberto Ma qua’ contrazioni? Siamo vittime di una psicosi collettiva. Quindi calmiamoci e ragioniamo: puo essere che zio Rocco, che è morto, ha parlato?
TUTTI No!
Alberto Ecco spiegato l’arcano: psicosi collettiva. Dunque, venimmencenne a nuie: dunque, da fonte certa mi risulta che zio Rocco aveva fatto testamento a favore della famiglia…
Nicola A me, da altra fonte, risulta che poi lo voleva cambiare…
Serena E a me, da altra fonte ancora, risulta che lo ha cambiato.
Matilde Dalla fonte che so io risulta che i servi beneficheranno anche loro dell’eredità.
Mattia Cu’ tutte ‘sti fonte arapimme ‘na fabbrica di acqua minerale.
Matilde Un’altra fonte dice che i due sevi beneficheranno pure loro.
Nicola Li vado a chiamare. (Esce)
Alberto Signori miei, questa seconda copia del testamento deve sparire!
Marietta Già, ma la dobbiamo prima trovare!
Alberto A costo di mettere sottosopra la casa, la troveremo!
Marietta Organizziamoci.
Entrano Camillo, Nicola e Nicoletta
Nicola Qua stanno il cameriere maschio e la cameriera femmina.
Nicoletta La femmina songo me.
Alberto E si nota! E che femmina! Mo capisco tutto!
Nicola Capiamo tutto!
Matilde E’ certo che capiamo!
Serena Si capisce!
Mariettà Si capisce, si!
Nicoletta (A zio Mattia) Scusate, ma che cosa avete capito?
Mattia Io nun aggio capito niente! Addimannatelo a loro.
Nicoletta (Agli altri) Che si capisce?
Alberto Ah, si capisce che facendo moine hai stregato mio zio.
Nicoletta Signò, io ammuina nun ne aggio mai fatta!
Camillo Nicolè, forse è meglio che tu non parli. (Ad Alberto) Egregio signore, vengo con questa mia a dirvi…
Alberto Eh, sta screvenne ‘a lettera commerciale!
Camillo …che non sappiamo a cosa volete alludere.
Alberto Voi siete stati nominati…
Nicoletta Overo! Me fischiano ‘e rrecchie. Ma chi ci ha ‘nnummenato?Camillo Statte zitta tu! ( ad Alberto) Intendete nbominati nel testamento? Embè siamo stati umili e fedeli servitori per tanti anni e continueremo ad esserlo.
Serena Pure doppo morto?
Camillo Ehm…ehm…si, certo! Continueremo ad esserlo nel suo imperituro ricordo.
Nicoletta Anima e corpo…
Alberto Soprattutto corpo! Comunque, signori miei, bando alle ciance e cerchiamo il testamento.
Camillo Sta ‘ncopp’’a culunnetta.
Alberto Che cosa?
Camillo ‘O testamento sta ‘ncopp’’a culunnetta.
Alberto Ma fatemi il piacere! ‘Na cosa così preziosa, ‘a metteve ‘ncopp’’a culunnetta!
Intanto tutti i parenti cominciano a girare per la stanza alla ricerca del testamento.
Camillo Va be’, come volete… (poi a parte a Nicoletta) Abbiamo organizzato il fatto in modo tale che possano facilmente trovare il testamento. Poi sai le risate quando lo trovano! Ma questo non mi crede. Licenziamoci.
Nicoletta Overo? E comme campammo? Io me trovo bona ccà.
Camillo Cretina!Licenziamoci vo dicere iammencenne! (ai parenti) Signori, se permettete, prendiamo licenza. Ci ritiriamo di là e vi lasciamo al vostro dolore inconsolabile.
Mattia E’ immenso! E’ immenso!
Nicoletta Vi lassiamo nell’immensità!
Camillo e Nicoletta escono.
Nicola Mo diamoci da fare. Chi sa addò l’avrà nascosto il testamento
Rocco Vide sott’’a vesta ‘e mugliereta!
Nicola (pensando ancora che a parlare sia zio Mattia) Ah, ma tu sì nu scostumato!
Mattia Io?
Nicola Tu, si, tu! Ti ho sentito sai!
Mattia Ma chi ha parlato?!
Marietta Invece di perdere rempo, cerchiamo. Deve essere in questa stanza.
Serena Io guardo nel comodino (Lo rovista senza accorgersi che il testamento è sopra di esso).
Alberto Io guardo nell’armadio.
Matilde Io mi faccio il comò.
Nicola Io mi faccio il ripostiglio.
Marietta Io mi faccio la consolle.
Mattia Io me faccio nu panino c’’a mortadella pecchè tengo fame.
Serena Ecco il solito materialista!
Cercano e cercano rovistando dappertutto, tirando fuori abiti, foto, documenti,
oggetti diversi, ma certamente non il testamento che è li sul comodino bel bello in evidenza. Allorché rientra il buon servo Camillo, tutti si fermano improvvisamente e fingono ad indirizzare al morto frasi di circostanza uguali a quelle preparate dai villici.
Alberto Pare che dorme. Nu piezzo d’ommo ‘e chella manera!
Mattia Ehhh…Il Signore dà, il Signore toglie!
Nicola I migliori se ne vanno!
Le villiche rimaste fuori, credendo di dover intervenire, attaccano.
Requie materna
dominis, domini
luce pepei
et luce et ei
requie schiatta in pace
amen.
Matilde Aiamo affranti dal dolore!
Camillo (fra se, notando il disordine) Più che affranti direi infranti. Signori miei, vi prego smettetela di torturare ‘sta bella stanza. Quel che voi cercate, ve l0ho detto, si trova sopra il comodino.
L’intero gruppo, dopo qualche attimo di smarrimento, si precipita di corsa verso il comodino per afferrare il testamento del quale se ne impadronisce Alberto, il più lesto.
Alberto Ah ah ah ah! Mio! (alza il documento a tipo trofeo). Mo statevi zitti, do’ lettura. Mettetevi comodi siore e siori…
Camillo Comodi, comodi siore e siori che lo spettacolo va a cominciare!
Tutti seggono, meno Mattia che non trova posto.
Mattia Non ci sono posti.
Camillo Posti in piedi siore e siori. Ma domani si replica!
Alberto (apre la busta e comincia a leggere)
TESTAMENTO
“Oggi, 29 febbraio 2012, io sottoscritto Rocco Padovani, nato…eccetera…residente eccetera…, nel pieno delle mie facoltà mentali, elenco qui di seguito i miei beni mobili ed immobili.”
Alberto Li conosciamo… (Continua a leggere)
…”Lo so che li conoscete, ma io li elenco
lo stesso”
Alberto Ma come faceva a sapere che io avrei detto: - Li conosciamo-?
Poi c’è l’elenco di tutto il patrimonio. Poi c’è scritto:
“ Ai parenti napoletani:
vi ricordate quando ero un miserabile?”
Tutti Si!
Alberto “…E non tenevo un quattrino?”
Tutti Si!
Alberto “Vi ricordate quante volte ho bussato alla vostra
porta?”
Nicola Beh…bussato, mò…
Matilde A noi il campanello non funziona…
Alberto (sempre leggendo) “E tu, zio Nicola, che dicesti quando mi sono operato al rene”?
Nicola Non mi ricordo…
Alberto (c.s.) “ E mi ricordo io! Dicesti che non te ne fregava niente!”
Nicola Ma no!
Alberto
(c.s.) “ Ma si! E tu, Alberto, mi sei mai venuto a trovare le volte che so stato in ospedale? E tu,
Matilde? E Serena? Sapete che vi dico?”
Tutti Che ci dici? Che ci dici?
Rocco si alza dal letto
Rocco Andate a morì ammazzati!
Tutti (confusamente, con una battuta a testa) Ahhhhhhh….’O muorto è vivo! Il morto non è morto! Lazzaro, Lazzaro! E’ vivo, è vivo!
Rocco che se la ride, ad un ceto punto esclama:
Rocco Mo jatevenne!Tornate da dove siete venuti con le pive nel sacco! (chiama) Camillo! Nicoletta! Venite tutti!
Tutti rientrano
Sebastiano Che bello spettacolo! Che ridere!
Raffele Che spasso!
Anella Si, me songo propeto divertita!
Catello Io stavo schiattando!
Marita Io già mi parevo Lava Giardenerra
Camillo E che è?
Marita L’attricia.
Camillo Ah! Ava Gardener!
Nicola Ah, ma non finisce così!
Alberto Certo che no! Ci faremo sentire attraverso i nostri legali! Abbiamo un pool noi!
Escono tutti i parenti.
Nicoletta Che faccio? Metto la tavola?
Camillo Miette ‘a tavula?
Nicoletta Ha ditto che tenene ‘o pullo…
Camillo Si, alla diavola!
Rientra Mattia
Mattia Scusate…(si avvicina al letto) Visto che non serve…(riprende il fascetto di fiori) Questo me lo ripiglio…
Rocco E pigliati pure questo! (gli da un calcio nel sedere).
Mattia Ah! Ma come ti permetti?
Rocco Sono morto no? Contrazione nervosa!
CALA IL SIPARIO
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