Scritto da © Antonio Cristof... - Gio, 14/04/2016 - 08:06
Una volta in quell’angolo di strada c’era un lampione, confidente di tutti i segreti e le pene degli ubriaconi che nottetempo vi si fermavano a parlarci. Ora l’han levato via.
Egli sembrava contento, in fondo solo codesti temporanei “diversi” lo notavano. Faceva luce loro e ri schiarava le loro facce rosse con i nasi paonazzi. Ascoltava le loro confidenze nel silenzio nebbioso e ne condivideva il pianto con le gocce d’umido che su di esso scivolavano.
Una volta mi ci fermai anche io. Era verso le 17 e 45 di un tardo pomeriggio invernale. Avevo un po’ alzato il gomito nel bar accanto. Faceva freddo e le foglie volavano via con la mia voglia di vivere.
-Addio piccole foglie – dicevo a quelle che volavano via dagli alberi e mi vorticavano intorno. La mia stagione dell’amore era finita. L’avevo vissuta una lontana estate ed ora se ne era andata con lei.
Lei era finita nel sole, io brancolavo ora fra la nebbia.
Allorchè pronunciai il suo nome, il lampione si accese e mi fece luce verso casa.
Egli sembrava contento, in fondo solo codesti temporanei “diversi” lo notavano. Faceva luce loro e ri schiarava le loro facce rosse con i nasi paonazzi. Ascoltava le loro confidenze nel silenzio nebbioso e ne condivideva il pianto con le gocce d’umido che su di esso scivolavano.
Una volta mi ci fermai anche io. Era verso le 17 e 45 di un tardo pomeriggio invernale. Avevo un po’ alzato il gomito nel bar accanto. Faceva freddo e le foglie volavano via con la mia voglia di vivere.
-Addio piccole foglie – dicevo a quelle che volavano via dagli alberi e mi vorticavano intorno. La mia stagione dell’amore era finita. L’avevo vissuta una lontana estate ed ora se ne era andata con lei.
Lei era finita nel sole, io brancolavo ora fra la nebbia.
Allorchè pronunciai il suo nome, il lampione si accese e mi fece luce verso casa.
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- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
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