Fuori l'autore (teatro - atto unico -) | Lingua italiana | Antonio Cristoforo Rendola | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Fuori l'autore (teatro - atto unico -)

La scena rappresenta una elegantissima stanza di fine ottocento, addobbata con tendaggi e quadri di gran valore. In essa sono sistemati mobili pregiati. Sulla destra c’è un’elegantissima alcova, un talamo sul quale giace una donna in evidente stato di malessere. Ai piedi del letto c’è un elegante tavolino “Luigi XVI” con due sedie imporporate sulle quali sono seduti due uomini: un medico che sta scrivendo una ricetta e il marito della malata. Proprio di fronte c’è la comune attraverso la quale si intravede una finestra dalla quale filtra un bel raggio di sole. Sull’uscio della comune c’è un’altra donna in apparente stato di apprensione.
                  C’è poi, naturalmente, un altro ambiente (non visibile al pubblico): il retroscena. Esso è quello tipico di ogni teatro con pannelli poggiati ai muri, funi pensili e fili elettrici un po’ dappertutto. Nel retroscena c’è poi l’accesso ai vari camerini.
                  Siamo alla fine del terzo atto. La donna a letto tossisce, il suo cuore è in affanno, il suo corpo è stremato. L’altra donna la guarda ed inarca la bocca in un sorriso sarcastico. E’ la prima rappresentazione.
 
DOTTORE     Ecco, seguite alla lettera  questa mia ricetta e…speriamo bene
MARITO        Grazie dottore.
 
Si alzano.
 
DOTTORE     Passerò più tardi per vedere come butta.
MARITO        La ringrazio.
DOTTORE     Buona serata.
MARITO        A lei dottore.
 
Il dottore esce accennando un saluto alla donna alla comune che risponde con altro cenno. Nel retroscena il dottore incontra l’autore che sta guardando lo spettacolo da dietro le quinte.
 
DOTTORE     Ma che merda di battuta! “Passerò più tardi per vedere come butta…” Ma che butta? Il sangue?
AUTORE       Ma è un modo di dire.
DOTTORE     Ma poi che deficiente sono?
AUTORE       Perché?
DOTTORE     Possibile che io, medico, non capisco che la stanno avvelenando? Ma che cazzo di medico sono?
AUTORE       La stanno avvelenando poco per volta. Il medico non può accorgersene.
DOTTORE     Ma poi è assurdo che un attore della mia esperienza debba fare una porticina insignificante, per giunta nel finale di commedia.
AUTORE       Non è insignificante, è fondamentale!
DOTTORE     Perché non ho fatto la parte del marito?
 AUTORE       Non eri adatto.
DOTTORE     Ma chi lo dice?
AUTORE       Lo dico io!
DOTTORE     Tu? Ma tu sei uno scribacchino da quattro soldi! Tu sei un fallito!
 
Il dottore, sbraitando, entra in uno degli spogliatoi.
 
Intanto in scena…
 
MARITO        (Avvicinandosi alla donna sull’uscio della comune) E’ fatta! Ormai è più morta che viva. (Si baciano)
DONNA         Vado a prendere le medicine. (Esce)
 
La donna nel retroscena incontra l’autore.
 
DONNA         Ma che grandissimo idiota sei?
AUTORE       Cosa?
DONNA         Farci baciare spudoratamente davanti ad una moribonda! Ma dico: sei  scemo o che? Cosa credi che il pubblico penserà di me?
AUTORE       Male! E deve pensarne male! Cosa vuoi che ne pensi? Siete due assassini.
DONNA         E non mi garba! Il pubblico identifica spesso il personaggio con l’interprete ed io sono una buona donna. Poi a quell’imbecille Dio come puzza l’alito! Da domani si cambia! L’assassina non è parte mia, preferisco fare la vittima. Ma te non capisci un cazzo di teatro! Sei un deficiente!
 
Anch’ella  sbraitando entra in uno spogliatoio. Intantoin scenail marito si avvicina alla moglie che sta malissimo.
 
MARITO        Come stai cara?
MOGLIE        Male…
 
Il marito sorride di nascosto.
 
MARITO        Vedrai che passa. Vado a prepararti la solita tisana
 
Mentre esce entra la donna.
 
DONNA         Ecco le medicine…due compressine…
 
Il marito nel retroscena incontra l’autore.
 
MARITO        Ma che cazzo di battute hai scritto? Il marito vede che la moglie sta morendo e chiede: - Come stai cara? – E poi: - Vedrai che passerà…- Ma, dico: E’ scemo o che?
AUTORE       Sono frasi convenzionali.
MARITO        Tu sei un imbecille! Poi hai imposto al regista che facessi il marito, ma: uno, sono contro il matrimonio! Due, non ce la faccio! E’ un ruolo troppo impegnativo. Sai che devo girare un film e non posso fare figuracce perché non riesco ad impegnarmi su due fronti. Domani lascio. Hai capito cretino?
 
 Entra in uno spogliatoio.
 
 
Intanto in scena…
 
DONNA         Come ti senti cara?
MOGLIE        Sto morendo…Lorenzo, tutti i miei beni al mio fedele marito.
DONNA         Sicuro…fedele…
MOGLIE        Dovrei andare in toilette…
DONNA         Ti aiuto…
MOGLIE        No, grazie, faccio da sola… (Si alza barcollando ed esce).
 
Nel retroscena incontra l’autore.
 
MOGLIE        Ma possibile che sei così stronzo?
AUTORE       Che succede?
MOGLIE        Possibile che sta rimbambita della moglie  crede che il marito le sia fedele? Ma si può essere tanto scemi?
 
Entra in uno spogliatoio.
 
Intanto in scena rientra il marito con la tisana.
 
MARITO        Ecco la tisana…ma dov’è?
DONNA         E’ in bagno. Dì, hai messo il veleno?
MARITO        Come sempre.
 
Sghignazzano insieme. Rientra  la moglie.
 
MARITO        Ti ho preparata la tisana, cara…
MOGLIE        (Si rimette a letto) Ormai è inutile. E’ tutto inutile! Sto morendo…Lorenzo…
MARITO        Dimmi?
MOGLIE        Fammi contenta…
MARITO        Si…
MOGLIE        Bevila tu…
MARITO e DONNA   No!
 
Rientra il dottore.
 
DOTTORE     Buonasera a tutti. Rieccomi come promesso. Come…ehm…butta l’ammalata?
MOGLIE        Sono alla fine dottore…
DOTTORE     Non dica così. Su, coraggio.
MOGLIE        Inutile nasconderlo dottore. Mi resta poco…
DONNA         Molto poco…
MARITO        Pochissimo…
MOGLIE        Ahhhhhhhh…(Muore).
MARITO        Ecco!
 
Cala il sipario e tutti si preparano per il saluto finale tenendosi per mano. Fuori scrosciano
 gli applausi.
 
 MARITO        Dio, che cazzata!
MOGLIE        Mai più ‘na scemenza simile!
DONNA         Che idiozia!
DOTTORE     Che orrore!
 
                  Il sipario si riapre e gli attori, accolti da un lungo e fragoroso applauso, avanzano a proscenio e si inchinano . Dal pubblico si levano alcune voci:
- “Butta” che parola efficace!-
- Ed il bacio davanti alla moribonda? Che scena drammatica!-
-E il riso dei due assassini? Grande! -
- Superba anche l’ingenuità della moglie –
 
Poi  all’unisono il pubblico grida:  FUORI L’AUTORE!!!
 
                  L’autore entra, si porta al centro del palco e s’inchina. L’applauso è ancora più sostenuto quando egli fa cenno al pubblico che ha qualcosa da dire.
 
AUTORE       Per il successo conferito alla mia opera vorrei ringraziare prima di tutto questo gentile pubblico, poi tutti coloro che vi hanno collaborato: regista, scenografo, direttore di scena, suggeritore, diffusore di luci, fonico…tutti, insomma, ma  un ringraziamento molto particolare va agli attori che vi han preso parte con convinzione e professionalità centrando in pieno lo spirito della commedia. Grazie
 
Tutti applaudono.
MARITO        Bravo!
MOGLIE        Bene!
DONNA         Sei un grande!
DOTTORE     Sei un genio!
 
CALA IL SIPARIO
 

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