Van Gogh-Hiroshige e il sogno giapponese | Arte | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Van Gogh-Hiroshige e il sogno giapponese

vangogh-hiroshige.jpg

la Pinacoteca di Parigi, sta ospitando due mostre,  distinte ma interdipendenti: “Hiroshige, l’Art du Voyage” e “Van Gogh, Rêves de Japon.”

La prima presenta due serie di dipinti  del maestro giapponese Utawaga Hiroshighe (1797-1858), noto come  il Leonardo da Vinci giapponese.  Le “Cinquantatre stazioni della strada per  Tokaido ”  e le “ sessantanove stazioni della strada per Kisokaido”, seguono diverse rotte tra Edo (odierna Tokio) e Kyoto.  Ognuna di queste fermate illustra i luoghi più ameni del tragitto e documenta le pene e le delizie dei viaggiatori lungo queste due famose strade.

 

Secondo il catalogo della mostra, Hiroshige avrebbe attinto a delle guide di viaggio piuttosto ad una esperienza personale, ma nulla toglie alla bellezza del suo lavoro e all’interesse che tuttora riesce ad riscuotere. Le stampe  sono rintracciabili online, purtroppo non hanno nulla a che vedere con le originali,  non rendono la specificità e  l’emozione del colore. il tipo di blu per esempio è particolarissimo e  infonde gioia, d’altronde pare che lo scopo di queste stampe fosse proprio quello di  ispirare la serenità del viaggio interiore oltre che educare i viaggiatori a cogliere la bellezza presente nei loro itinerari.

 

Questi viaggiatori, si ritrovavano a vivere esperienze alquanto simili alle odierne,  anche loro  potevano ritrovarsi  inzuppati dalla pioggia, fare delle pause per  l’acquisto  di souvenir o per uno spuntino.

 

Hiroshige aveva assorbito le regole  della prospettiva occidentale, talvolta però, si assiste ad un capovolgimento prospettico; per esempio vi è una stampa dove attraverso le gambe del cavallo si vede un enorme sfondo

 

Alla Pinacoteca 2, proprio di fronte a quella di Hiroshige , ha luogo  la mostra di Van Gogh, le opere selezionate sottolineano  quanto profondo fosse il  japonisme di Van Gogh.  Come molti dei suoi contemporanei, subì il fascino delle stampe di Hiroshige e di  altri artisti giapponesi,  Hokusai per esempio.   La sua  profonda passione per questo tipo di arte è mpiamente testimoniata  dalla collezione di oltre 400 stampe messa assieme a suo fratello Theo.

 

Van Gogh non ebbe mai l’occasione di recarsi in Giappone, ma  nelle lettere  a Theo  ammeteva  di trovare nel Midi quell’equivalente utopico  che riteneva fosse tipico del Giappone. Come Hiroshige non enbe bisogno di un contatto diretto con i luoghi da lui rappresentati.

 

Quando Van Gogh cominciò a manifestare il suo interesse nelle stampe giapponesi nell’88 il suo japonisme era una sorta di esorcismo ma successivamente in Arles, divenne sinonimo dei suoi ideali utopici, e in questo senso il suo non rappresenta un semplice stratagemma estetico, ma è  l’espressione di una questione esistenziale di notevole portata.

 

La letteratura sul japonisme di Van Gogh attualmente si è molto arricchita, in una lettera del1888 diretta al fratello Theo Van Gogh scrive:

 

"Studiando l'arte giapponese, si vede un uomo, indiscutibilmente saggio,filosofo e intelligente, che passa il suo tempo a far che? A studiare la distanza tra la terra e la luna? No. A studiare la politica di Bismarck? No. A studiare un unico filo d'erba. Ma quest'unico filo d'erba lo induce a disegnare tutte le piante, e poi le stagioni e le grandi vie del paesaggio e infine gli animali e poi la figura umana. Così passa la sua vita e la sua vita è troppo breve per arrivare a tutto. Ma insomma non è una vera religione quella che c'insegnano questi giapponesi così semplici e che vivono in mezzo alla natura come se fossero essi stessi dei fiori?".

 

E ancora in una lettera a Bernard sempre del 1888:

 

"Voglio incominciare a dirti che il paesaggio qui  mi   sembra  bello come il Giappone, per la limpidezza dell’atmosfera e gli effetti allegri di colore, le acque fanno delle macchie di un bello smeraldo e di un blu sontuoso nei paesaggi  come si vedono nei crêpons giapponesi. I tramonti arancio pallido danno al terreno un colore blu. I soli sono giallo splendente e ciononostante non ho ancora visto il paese nel suo splendore estivo".

 

 La mostra mostra generosamente molti suoi meravigliosi quadri e alcuni disegni tutti provenienti dal Kröller-Müller Museum di  Otterlo in Olanda. Che dispone della seconda più importante collezione al mondo dei quadri di Van Gogh..

 

 

Pinacothèque de Paris: 28, place de la Madeleine and 8, rue Vignon, 75008 Paris. Métro: Madeleine. Tel.: 01 42 68 02 01. Aperto tutti i giorni dalle 10:30 a.m. alle -6:30 p.m. (fino alle  9 p.m.  giovedì e venerdì).

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