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Scimmie risorte o angeli caduti?

Intellettualmente di A Iurilli Duhamel

Le teorie di Darwin hanno portato alla luce i maggiori conflitti esistenti tra la tradizione secolare e quella religiosa evidenziando quanto  l’uomo abbia ha di fatto  molto da condividere con il regno animale.

L’approccio religioso considera l’uomo dotato di un’anima preesistente alla nascita del corpo,  entra nel feto umano ad un certo punto del suo sviluppo, vi rimane nel corso della sua vita, se ne separa alla morte, ed infine raggiunge tutte le altre anime per il giudizio finale da cui dipenderà la sua destinazione ultima  verso il Paradiso o la dannazione eterna.

 

Accanto alla visione giudaico-cristiana abbiamo quella Hindu che crede nella reincarnazione; in questo caso, l’anima ritorna alla terra molte volte per purificarsi, guadagnarsi maggiori  livelli di consapevolezza e illuminazione prima di giungere al Nirvana: lo stadio massimo di illuminazione. e solo a quel punto, sarà finalmente trasceso il dolore delle varie reincarnazioni.

 

In  ogni caso  tutte queste  differenti interpretazioni hanno in comune il medesimo  desiderio di eternità contrapposto alla mortalità e alla caducità della materia. Darwin che costituisce l’approccio secolare, equiparò  l’anima  alla psiche  e la considerò   intimamente connessa con il corpo e correlata alle funzioni cerebrali e alla personalità umana.

 

Secondo la sua visione   gli animali funzionano a livello emotivo in maniera simile agli umani; hanno sentimenti di paura, amore, e gioia. I loro corpi esprimono somaticamente le emozioni alla stessa stregua del corpo umano: i muscoli vibrano, le palpitazioni accelerano, i peli si raddrizzano ecc, al pari degli esseri umani , gli animali dimostrano tristezza di fronte alla perdita: molte scimmie non esitano ad adottare i cuccioli rimasti orfani; sono inoltre provvisti del senso di meraviglia e di curiosità e in certi casi persino dotati di umorismo, dimostrano di essere dotate anche del sentimento ritenuto il più nobile: l’amore.

 

Alcuni riconoscono agli animali la capacità di provare sentimenti ma non certo la facoltà di ragionamento e immaginazione ritenuta esclusiva prerogativa del genere umano. Darwin però ha persino messo in crisi questa diffusissima convinzione provando che gli animali sono finanche provvisti di queste qualità, cita l’esempio della scimmia che aveva l’abitudine di rompere le noci con i denti, ma il giorno in cui il dente le si ruppe iniziò a usare una pietra per frantumare il suo cibo preferito.

 

Secondo Darwin, gli animali denotano persino un certo senso estetico quando esprimono il loro gusto per certi colori e certe forme nella scelta dei loro compagni, ovviamente nel genere umano in certi casi questo senso è ulteriormente raffinato e grazie ad esso se siamo in grado di apprezzare la natura,  l’arte,  e la poesia.

 

L’uomo a differenza dell’animale ha sviluppato ulteriormente la cultura ed il linguaggio avvalendosi dell’abilità di scrivere;  ma anche gli animali possono  comunicare anche in modo molto complesso ma non scrivono a differenza degli esseri umani  che  grazie alla scrittura  hanno sviluppato la letteratura, le scienze la psicologia ecc.

 

Tra le differenze tra animale e uomo Darwin sottolinea la nozione di Dio e di religione come parte integrante della sua cultura, tuttavia il concetto di Dio non è universale, esistono culture che non possiedono la parola equivalente, mentre il concetto di religione è universale, comprende le teorie e le credenze sull’invisibile e le forze spirituali è presente anche tra le razze umane più primitive.

 

Per  Darwin lo sviluppo delle religioni va di pari passo con il mondo dei sogni, delle visioni degli spiriti; molte culture considerano il sogno una visita da parte di uno spirito e non una attività della mente inconscia. Molte razze umane hanno sviluppato credenze superstiziose in maniera cieca senza metterle in discussione, raggiungendo a volte livelli drammatici come la rabbia di certi dei nei confronti degli umani che prevedeva sacrifici di ogni specie persino umani.

 

Darwin evidenziò che una tale mentalità è naive, infantile, e in quanto tale si è spesso prestata ad essere abusata da leaders religiosi senza scrupoli, avidi di potere e di ricchezza. Tuttavia si dimostra ottimista quando afferma che nella misura in cui scienza, psicologia e filosofia si sarebbero sviluppate gli esseri umani avrebbero imparato ad usare in maniera più sofisticata ed efficace le loro facoltà razionali mettendo in discussione le superstizioni dei loro avi.

 

Sempre secondo questa visione  la mente umana evoluta è corredata di senso etico e di coscienza,  gli esseri umani sono in grado di sviluppare un senso di empatia e  il futuro dell’umanità è collegato alla crescita di altre comunitità e culture.

 

Accanto ad esseri umani con una mente evoluta ve ne siano altri decisamente involuti che agiscono in maniera ottusa, insensibile e persino crudele Darwin  ritenne che questi atteggiamenti sono la conseguenza di una mente perversa tesa verso la distruzione del naturale senso morale.

 

La grande somiglianza tra  la mente animale e quella umana è ampiamente dimostrata dagli studi darwiniani  e le altrettanto visibili differenze hanno a che fare con il grado evolutivo  e non di genere, pertanto   una ulteriore evoluzione del genere umano sarà  possibile solo grazie allo sviluppo di qualità benefiche non solo per l’individuo ma per l’intera specie.

 

Nel mondo animale cambiamenti e adattamenti sono avvenuti grazie ad una selezione naturale e sono tuttora controllati da fattori istintuali e inconsci; tra gli esseri umani sebbene questi cambiamenti dipenderanno dalle scelte individuali e collettive, le possibili scelte dovrebbero avvalersi di maggiore razionalità e coscienza dal momento che gli esseri umani hanno il privilegio di poter mediare gli istinti e giungere pertanto a soluzioni creative e sagge.

 

Le teorie darwiniane costituiscono tuttora un solida base per la filosofia naturalistica e la psicologia umanistica e secolare, su tali presupposti psicologi e filosofi come Sigmund Freud, Karl Marx, Abraham Maslow, Jean Paul Sartre, Eric Fromm e molti altri hanno eretto le fondamenta delle loro lavoro.

 

Charles Darwin ha contribuito enormemente non solo nel campo della biologia ma anche in quello delle scienze umane il suo libro “ L’origine dell’uomo” è tuttora  vero tesoro per la comprensione delle  differenze e delle  similarità non solo tra uomo e animale ma anche tra i diversi stadi evolutivi della nostra psiche.

 

 

Darwin, Charles: The Descent of Man, Great Mind Series, Prometheus Books, Amherst, New York, 1998.

 

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