Scritto da © Amina Narimi - Lun, 09/03/2015 - 10:44
Una luce nella luce come stare
con la polvere dei fiori nelle mani
consegnandosi all’altrove di una pelle
sapendo che Dio tace cosa accade
Sono preghiere molta notte di una donna
tra le rocce e gli animali. C'è silenzio.
Nell'inchino piccolissimo e continuo
tu sali luminoso come un uomo
che sta raccolto nella gioia per venire
e canta al mio respiro meraviglie
Sembra ieri quando le tue mani
custodivano il mio seno verso il mare,
con il cuore sulla sabbia e un movimento
come avessi finito di aspettare
le parole senza tempo sulle labbra,
nell’andare con i passi trasparenti
in uno spazio immobile al pensiero
dove i baci sono liquidi negli occhi,
a fare anima con gli avi, a farsi chiaro.
Fu allora che cominciò a danzare
per più vite la visione
per riportare al bianco il nostro odore
la più bella di tutte le creature
con le gambe con la pancia, unendo i piedi
alla tua schiena. C'è fiato nel sorriso
e cade, in ognuno di noi, cade per ogni suono
come un tuffo dentro l’acqua
guarda la mia bocca, ora, la sua ombra
lungamente offerta come brilla
e gira sotto i piedi come un sole
nevica dal fondo della terra
nevica come un'estate, piena d'uccelli
da un corpo all'altro. Amore
riunendo i desideri
infila le tue dita nel respiro
dei giorni della merla
Amami! È il suo canto
sapendo che dio tace cosa accade
affidando l’ultima parola in sogno
io ti tocco mille anni fa la nostra gioia,
aperta, nella luce, dove affondi
riconoscendo Dio
che cosa tace quando accade
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