Scritto da © Amina Narimi - Sab, 14/03/2015 - 21:06
Io ti starei in pancia, nel fondale
delle parole, ora, degli oggetti,
appoggiata al cuore sacro del tuo nome
con lo sguardo stupefatto, senza peso,
sopra le ciglia e gli occhi caldi, dentro
giacendo indistinguibile e morendo
prima di raggiungere il tuo verbo
è mattino pieno in questa parte,
dove andrei se avessi voce per natale,
" ecco una semplice risposta"
che non conosce tregua o quel respiro
della mano, che bisbiglia, tace, e ricomincia
dal lembo di silenzio che mi avvolge,
riprendendo poco a poco intensità
in un niente di più grande i nostri corpi,
col segreto di una lingua senza nome
non è domani che scriverò piu a lungo
nel tentativo di ritrovare qualche cosa,
è oggi che mi commuove il nato,
delle parole, ora, degli oggetti,
appoggiata al cuore sacro del tuo nome
con lo sguardo stupefatto, senza peso,
sopra le ciglia e gli occhi caldi, dentro
giacendo indistinguibile e morendo
prima di raggiungere il tuo verbo
è mattino pieno in questa parte,
dove andrei se avessi voce per natale,
" ecco una semplice risposta"
che non conosce tregua o quel respiro
della mano, che bisbiglia, tace, e ricomincia
dal lembo di silenzio che mi avvolge,
riprendendo poco a poco intensità
in un niente di più grande i nostri corpi,
col segreto di una lingua senza nome
non è domani che scriverò piu a lungo
nel tentativo di ritrovare qualche cosa,
è oggi che mi commuove il nato,
tra le zampe,
lo sguardo nudo che ti restituisco,
l'originaria lontananza, tutto a volo
una vita che tracima
in quell'andare all'alba
un'immensa luce rovesciata,
la sento fare un canto sui ginocchi
lo sguardo nudo che ti restituisco,
l'originaria lontananza, tutto a volo
una vita che tracima
in quell'andare all'alba
un'immensa luce rovesciata,
la sento fare un canto sui ginocchi
non un altro giorno
io ti starei in pancia,
io ti starei in pancia,
come certi alberi
dentro il boscovecchio,
dentro il boscovecchio,
palpitante,
fino al rosso vivo della festa
per sentirti deglutire fra le labbra
per essere ogni cosa quando cresce.
fino al rosso vivo della festa
per sentirti deglutire fra le labbra
per essere ogni cosa quando cresce.
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