An Amazing Story Capitolo 6 Parte 1 | Prosa e racconti | Carlo Gabbi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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An Amazing Story Capitolo 6 Parte 1

CAPITOLO SEI

UN NUOVO PAESE ED UNA NUOVA VITA

PARTE UNO

(Tratto dai diari di Dolores )

 

Sucesse ieri, dopo di che` la mia vita cambio`, e prese una nuova direzione.

L’accettai, pensando che non vi potesse essere null’altra soluzione per realizzare le mie aspirazioni future. Fu questa la ragione per cui arrivai in Australia mesi orsono. Venni col desiderio di guadagnare un buon gruzzolo di danaro per poi ritornare a vivere in Brasile. Quel danaro sarebbe stato capace  di modificare la mia vita e capace di  appagare  pienamente le mie necessita`.

Ma durante questi ultimi mesi di vita alquanto difficile ho imparato che il danaro non e` cosi facile da ottenere. La via per raggiungere il sucesso non e` come l’autostrada che si imbocca ad alta velocita` che e` capace di far raggiungere brevemente l’alto scalino della scala sociale in cui si desidera vivere. Ci vuole  tempo. Ed e` necessario essere pazienti e lavorare duramente.

Vivo in una delle piu` belle e grandi citta` nel mondo. Vi giunsi come una giovane donna  piena di speranze, in un mondo a me nuovo, dove sono sconosciuta a tutti.

 Ora, dopo diversi mesi che vivo qui, nulla e` cambiato. Vivo tra la folla,  e come al tempo del mio arrivo sono ancora la stessa sconosciuta. Vivo tra altri sconosciuti, i quali sono interessati ad altre cose, e non hanno tempo per chi e` loro vicino. Pensano unicamente alla loro vita. Sembra che in questa citta` nessuno abbia tempo di pensare ai bisogni altrui. Tempo per dare un saluto o donare una gentilezza ad una ragazza come me, che desidera di avere vicino a se un’anima amica con cui comunicare con parole gentili e poter condividere, con qualcuno , la vita e l’amore.

Oggi, finalmente successe qualcosa che interruppe l’anello del silenzio. Era meta` mattina quando ricevetti un messaggio sul mio cellulare, ‘Contatta immediatamente Luis, re, il tuo portafoglio. chiama 2347 6548’   Il messaggio mi era stato inviato da una delle Model’s Agencies nelle quali avevo lasciato il mio portafoglio di fotografie.

Il mio cuore incomincio` a palpitare in una corsa sfrenata. Mi sentivo piena di speranze ed eccitata, Certamente sara` un buon contratto di lavoro e  l’inizio di una nuova vita, pensai.

Pensai alle possibili domande che avrei ricevuto e mentalmente formulai le adatte risposte a questo Mr. Luis mi avrebbe posto durante l’intervista. Ero irrequieta ed in ansia, leggeri brividi mi percorrevano tutta e mi facevano tremare, ma cercai di controllarmi.

Chiamai immediatamente Mr. Luis il quale mi fisso` un appuntamento al Bennalong Restaurant che si trova in  Circular Quay, e gentimente mi invito a cenare con lui.

Era un signore di mezza eta`, e certamente vestiva con eleganza e con un certo decoro,  la sua   apparenza era aristocratica. Al nostro  incontro, com’e` costume Europeo del passato, si inchino`  baciandomi la mano. Usava una eloquente modo di parlare e inizialmente pensai che fosse  Francese, ma poi, nella sua introduzione, mi disse che era Italiano e che i suoi affari erano in Milano. Mi informo`  che veniva a Sydney pe glii ultimi trentanni allorche` era la stagione delle aste annuali delle lane Merinos che erano usate nella sua industria tessile.

Ricevetti da Mr. Luis l’invito, ‘Prego accomodati, Dolores. Ti stavo aspettando.’

Ma sentii che la sua voce era alterata. Aveva uno sguardo penetrante e mi stava scrutando attentamente in ogni singola curva del mio corpo. Ne ero turbata poiche` quello era un modo non solo critico ma anche ambiguo, poiche` si soffermava troppo a lungo su certi dettagli del mio corpo, quelle curve che piu` delineavano la mia bellezza femminile. Al principio mi sentii a disagio, non comprendendo il possibile motivo di tale interesse di me.

Poi disse, ‘Senzaltro sei la tipica donna Brasiliana ed ametto sei pure molto bella. Dove vivi in Sydney? In questa citta` , sebbene sia cosmopolitana, vivono ben pochi Brasiliani.’

‘Sono venuta a Sydney con una compagnia di balletti Sud-Americani. La citta` mi piacque e vi rimasi  in cerca di una carriera come modella. Questo e` il motivo per cui accettai il suo invito a cena. Desidero conoscere quale sia la sua offerta di lavoro.’

‘Si, certo, Dolores. Parleremo di cio` dopo cena, in un luogo meno disturbato e con un buon bicchiere di vino di fronte a noi. Ma intanto spero ti piaccia il luogo. Questo e` il miglior ristorante che serve pesce e frutti di mare in Sydney. Vengo qui sin dalla mia prima visita in questa citta`. Sono divenuto amico con il padrone del locale. Ci accumuna il fatto che entrambi amiamo l’arte. Egli ha sempre patronizzato giovani artisti e lascia che esponghino i loro lavori nelle stanze del ristorante. Naturalmente e` astuto, poiche` le novita` delle esibizioni attraggono patroni, che vengono per l’arte e poi rimangono a cena. In questo modo, durante i molti anni, ha accresciuto la clientela e gli affari del ristorante.’

‘Devo amettere che sono nuova della citta` e non conosco artisti locali. Ma sono amante della pittura e nel mio tempo libero ho visitato diverse volte la locale Art Gallery.’

‘Spero allora che avrai notato nell’Art Gallery i lavori di William Dobell. Egli e` uno dei migliori della scuola moderna di pittori Australini. Lo conobbi personalmente la seconda volta che venni a Sydney. Allora non era ancora il celebre artista d’oggi. Fu subito dopo che vinse il suo primo Archibald Prize che lo rese famoso, con il  ritratto “The Man with the Strap”. Il suo ultimo lavoro celebre, che e` pure un altro Archibald Prize, ma a venti anni di distanza dal primo, marca la netta differenza di stile che si e` evolto nella sua pittura. Questa tela e` “The Dame in Blue” che si trova in un’altra Art Gallery.

‘Conobbi William Dobell in questo stesso ristorante. L’ho trovato una persona semplice e molto amichevole. Quando lo conobbi teneva una esibizione dei suoi lavori in questo locale. Fu in quel giorno che comperai una delle sue tele, che adorna ora il mio salotto. Quel lavoro, oggi, vale ben piu` di dieci volte di quanto lo pagai allora.’

‘E` qualcosa che dovro` tenere in considerazione nel futuro, quando potro` permettermi il piacere di  comperare quadri come investimenti. Come oggi abbisogno di molte altre cose piu` importanti. Vivo miseramente in una camera in affitto senza alcun lusso.’ Risposi a Mr. Luis.

‘Mia cara Dolores. Solo alcuni hanno la fortuna di nascere ricchi. Ma se sai usare la tua intelligenza e lavorerai duramente, un giorno puoi essere benestante.’

‘Parlando di pittori, mi fa ricordare un ragazzo Brasiliano. Si chiamava Pedro, ed era due anni piu anziano di me. Si frequentava la stessa classe. Usava portare sempre con se un largo album da disegno, e matite colorate erano sempre nelle sue mani. Un giorno fece il mio ritratto e poi me lo regalo` poiche` il mio compleanno era alcuni giorni piu` tardi. Ho avuto modo di rivedere Pedro prima di lasciare gli Stati Uniti.

 Un giorno lessi su un giornale di Los Angeles che Pedro aveva una esibizione in una locale galleria. Andai la` per curiosita` ed ebbi modo cosi di incontrarlo nuovamente. Notai che usava forti colori nei suoi lavori, e mi piacquero. Nei suoi quadri si riflettevano le tipiche feste paesane che ben ricordo di aver visto nelle campagne nel Sud del Brasile. Credo che la vita la` e` rimasta immutata per gli ultimi cento anni. Mi piacerebbe di rivedere quei luoghi al mio ritorno in Brasile, penso che Pedro viva ancora la`. Sono convinta che un giorno avra` un buon nome.

‘E` piacevole vedere come una giovane donna sia interesse nell’arte. Il mio consiglio, per quando potrai nel futuro, e` di comperare tele di giovani artisti promettenti, prima che diventino celebri. In quel modo avrai un miglior ritorno di quanto le banche possono offrirti.’

Mi sentivo confidente di come la nostra serata progrediva. Fu a quel punto, e molto ingenuamente che chiesi al mio ospite, ‘Quando mi parlera` della sfilata di mode e quando questa avra` luogo?’

Mr. Luis mi guardo`, sembrava inritato della mia richiesta. Capii allora che la parata di mode era unicamente un pretesto per attirarmi a quella cena. Capii di essere nullaltro che l’oggetto del suo desiderio carnale. Lessi ora nel suo sguardo la cupidigia di possedermi. Senza dubbi, quella fu l’unica ragione per avermi vicina quella sera, e poi girare lo scenario rapidamente ed avermi sua, sessualmente. Lo vidi che stava volteggiando al di sopra di me come l’avvoltoio fa con la sua pedra, ed in quello stesso modo cercava di accattivarmi. Quindi compresi che la parata di mode fosse null’altro che l’esca inventata per attirarmi vicino a lui. Lo aveva fatto per ammansirmi, dandomi lo zuccherino, e quando fossi ben pronta, come gran finale, invitarmi in un luogo che avrebbe presentato una ben differente passerella per la parata di mode. Sarebbe stato il mio corpo si, a fare le sfilate per lui, ma non ricoperto di sete e pizzi o magnifici indumenti intimi. Sarebbe stato l’esibizione della mia nudita` per un unica persona presente a quella sfilata, di piacieri per lui, e non di mode, per un pubblico rispettoso.

Negli ultimi mesi che ho vissuto in questa citta` ho avuto modo di imparare molte cose. Ora son ben lungi da essere ancora quella ragazza sempliciotta del passato e pronta a credere a tutte le fiabe che gente come Luis volessero raccontarmi. Compresi come Mr. Luis stava giocando. Lo faceva con me nel modo in cui il gatto usa farlo con  il topo. Voleva ingannarmi con la sua finta onesta` morale, ma alla fine si tradi` con il suo sguardo, nel quale lessi la cupidigia di voler possedere il mio corpo. Lo vidi famelico e desiderante.

Finalmente parlo` svelando i veri motivi  per cui mi aveva invitato.

‘Sei una bella giovane donna, Dolores. Cinquecento dallari saranno tuoi se vieni con me. Ho in albergo ho  una bottiglia di champagne che possiamo bere assieme.’

Dunque null’altro che quella era la ragione del suo invito. Era forse quello il suo modo usuale per accapararsi una giovane donna qualora viaggiava per affari?

Nel mio pensiero passarono velocemente mille pensieri. Era mai possibile che quelle Model’s Agencies usassero il loro nome come un bel frontespizio per procurare giovani e belle donne come preda sessuale ad uomini danarosi?

 Se si, li avrei confrontati nell’indomani per sentire quale fossero le loro giustificazioni. Mai, prima di allora, mi  sentii talmente inbarazzata per la mia ingenuita`.  Ero stata tradita ed usurpata, in preda alla disperazione,  ed ero enormemente spiacente di come le cose stavano andando.

Mi sentivo sola ed abbandonata da tutti, dal mio paese, da mia madre,  ed ancor piu` soffrivo per la mia solitudine, senza poter dire che avessi un vero amico.

In me esistevano dubbi atroci.  Mi sentivo affranta e sola, e nella disperazione mi chiesi piu` volte perche` mai non fossi ritornata in Brasile, allorche` ricevetti quel danaro da Mr. Brusco. Ora non mi era piu` possibile. Nel mio conto bancario erano rimasti ben pochi dollari. Ero incapace di affrontare il futuro senza una solida fonte di guadagno.  Cosa mai il mio domani mi avrebbe potuto presentare?

Presa dallo sconforto incominciai silenziosamente a singhiozzare. Vidi che il mio ospite era ora palesemente imbarazzato nell’avermi invitato a cena. Forse pensava che fossi come molte altre, una ragazza di facili costumi, sicche` non comprendeva la ragione del mio sconforto. Forse si rendeva conto di aver commesso uno sbaglio. Forse quello era il motivo per cui vidii un triste sorriso di scusa nel suo sguardo?

Mr. Luis, preso dall’imabarazzo in cui era precipitato, aveva chiamato il cameriere per pagare rapidamente il conto ed andarsene al piu` presto.

Lo fermai, mentre le lacrime mi rigavano il viso. Gli dissi, ‘Per favore, mi dia ancora un attimo ed un altro goccio di vino. Mi sentiro` meglio al piu` presto.’

Poi, asciugandomi gli occhi, chiesi, ‘Ha detto cinquecento dollari ed una bottiglia di champagne nella sua camera?’

Sentii la mia voce porre la domanda, ma lo fu come detta da un’altra persona. Vidi un rapido guizzo nel suo sguardo. Compresi che era spiacente nell’aver fatto quella offerta, ma era pur sempre vivo il suo desiderio di possedermi.

‘Si, l’offerta e` ancora valida.’  Disse brevemente.

Ritornammo al suo hotel. Bevvi di un fiato il primo bicchiere di spumante. Mi sentivo ora piu` audace e lasciai che mi svestisse. Certo, ci sapeva fare. Incomincio` ben presto ad accarezzare i miei seni e ne divenne eccittato. Non lo trattenni e ben presto sali` sopra di me. Poi raggiunse la conclusione rapidamente, ed eruppe in un noioso orgasmo. Non pretesi di aver gioito durante quell’amplesso sessuale. Mi recai subito dopo in bagno, feci una doccia, e ritornai nella stanza. Presi quelle banconote che aveva lasciate in bella vista vicino alla mia borsa.

Dissi buonanotte,  e senza dargli il rituale bacio di addio, me ne andai.

L’ascensore mi condusse rapidamente nell’atrio dell’Hilton. Il portiere, come per suo dovere, chiamo` un taxi e ritornai cosi` alla mia misera camera in Surry Hills. Mi gettai sopra il letto senza svestirmi, e presto fui presa da un sonno letargico.

 

Cosi e` come tutto avenne. Quello fu come Il destino cambio` il corso normale della mia vita, introducendomi sulla via del peccato. Non avevo giustificazioni. Avevo agito in quel modo in preda alla disperazione, necessita` e solitudine.

Risvegliandomi al mattino, fui sorpresa di non essere presa dalla vegogna per quanto era accaduto. Mi sentivo completamente in pace con me stessa. Sapevo che quanto feci fu dettato dalla necessita` per sopravvivere.

Capii come magicamente l’instinto che e` in noi mi fece reagire alle avversita`. Comprendevo che non avevo peccato. Capii che tutto fu possibile poiche` vivevo troppo sola, in una citta` troppo grande, ed ero senza alcuno che mi amasse. Non avevo una casa, un marito che potesse proteggermi.

Molto vero. Non avevo alcuno che mi protegesse. Ma allo stesso tempo era pur vero che non avevo bisogno di dare un resoconto delle mie azioni ad alcuno. Era il mio unico modo di guardare su me stessa come meglio potevo, nel proteggermi e salvaguardarmi, e non per sopravvivere un giorno solo.

Ora piu` che mai ero risoluta di ritornare al piu` presto in Brasile allo scadere del mio visto di lavoro. Per far cio` compresi che dovevo guadagnre, per quel giorno, abbastanza denaro come garanzia del mio domani. Forse al mio ritorno avrei cercato Pedro, il mio vecchio amico, il pittore. Perche` mai non avevo mai pensato a lui seriamente prima? Ricordo di quanto infatuata ero di lui all’eta` di otto anni, al tempo che lui fece il mio ritratto. Sentii che esistevano ancora in me quei dolci ricordi, quando lo incontrai nuovamente in California. Ed ora? Chissa... forse un giorno potrebbe chiedermi di sposarlo!

 

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