Scritto da © Alessandro Moschini - Gio, 15/10/2015 - 23:00
Come saresti?
Me lo chiedo spesso, sai!?
Voglio dire...
Che aspetto avresti?
Mi piace immaginarti
con i capelli un po’ più bianchi
e qualche ruga in più,
magari mentre stiri
Li sull’imbrunire
in cucina con la serranda aperta
e la caffettiera brontolante
per l’uscita del caffè
come eri solita fare
mentre rientravo in casa
e ti dicevo “Ciao bimba come stai?”
E tu mi sorridevi dolce
mentre appoggiavo le chiavi
al lato del telefono.
Come saresti?
Lo penso a volte a voce alta
forse perché anche se non ci sei
ricordo esattamente la tua voce
e mi pare di sentirla
nelle sue curve dolci
che riportano qui la tua presenza.
Non so come saresti
ma posso immaginarlo.
Ti conosco troppo bene.
E’ come se ti vedessi ancora.
Chiudo gli occhi
e una lacrima mi sfiora.
Me lo chiedo spesso, sai!?
Voglio dire...
Che aspetto avresti?
Mi piace immaginarti
con i capelli un po’ più bianchi
e qualche ruga in più,
magari mentre stiri
Li sull’imbrunire
in cucina con la serranda aperta
e la caffettiera brontolante
per l’uscita del caffè
come eri solita fare
mentre rientravo in casa
e ti dicevo “Ciao bimba come stai?”
E tu mi sorridevi dolce
mentre appoggiavo le chiavi
al lato del telefono.
Come saresti?
Lo penso a volte a voce alta
forse perché anche se non ci sei
ricordo esattamente la tua voce
e mi pare di sentirla
nelle sue curve dolci
che riportano qui la tua presenza.
Non so come saresti
ma posso immaginarlo.
Ti conosco troppo bene.
E’ come se ti vedessi ancora.
Chiudo gli occhi
e una lacrima mi sfiora.
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