Scritto da © Giulia Tatti - Ven, 09/10/2009 - 21:06
Un fascio d' aghi di pioggia
si abbatte su sfumature inesistenti
contorni indefiniti, fragili,
percorro sentieri accidentati
inseguendo i tuoi passi nell'ombra.
Raccontami ancora del tuo cavallo a dondolo,
di un castello sfarzoso
nel tuo sguardo incantato di bambino,
dipingimi un paesaggio
con la tua voce e il vento
che attraversando mari, monti e valli
accarezzino i miei capelli e il viso.
Quante volte ti aspetto,
ti cerco dentro a un sogno e poi mi perdo
al risveglio, in un mattino livido
in attesa di vibrante canto estivo.
Trascorre il tempo e intanto,
temo che inaridiscano i roseti,
che si plachi la fantasia di un sogno,
che diventino tristi
i gelsomini
e il sole.
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