Scritto da © Manuela Verbasi - Ven, 23/10/2009 - 23:02
Acqua che scorre il planarti d'anima, la rissa dei fianchi maestosa sorride alla brezza, un fluttuare di luna i fuochi in ostaggio sulle nostre tempie.
Intercettato l'oblio, poggiata al tuo petto reggo il cuore con una mano, con l'altra ti accarezzo il viso. Labbra. Chiuse le palpebre brucio fra bocconi di baci. Sospirate ore, slaccio, ma questo sbocciarmi glicine in bocca, insolente no, non smette.
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