Scritto da © Gino Soloperte - Mar, 10/05/2011 - 11:23
In questi giorni di Pasqua, nei quali si parla di imminenti santificazioni, vorrei raccontare un storia vera. La storia di uno che nulla a che fare con noi, se non per il bene che ha fatto a tanti di noi.
Una persona che in silenzio ha dato tutto se stesso senza sprecare nulla e che è stato rapito dal cielo.
Era un pastore, voleva essere un pastore d’anime, ma per fare la volontà di suo padre, aveva scelto di fare il pastore di pecore.
E’ morto giovanissimo, quasi 40 anni.
Mentre stava al pascolo, su una collina delle nostre colline, alla fine di una estate, fu colpito da un fulmine.
Fu vegliato dai suoi cani sino all’arrivo dei suoi familiari. Lo ritrovarono seguendo le tracce lasciate dalle pecore, lungo la strada del ritorno all’ovile.
Era intatto ed aveva solo un sorriso stampato sul viso radioso.
Le scarpe erano esplose e delle quali ne conservo tutt'ora un pezzo come una reliquia.
Tra le sue cose, i parenti, trovarono dei vangeli, in ogni uno c’era una dedica, tutte diverse come lo erano i suoi amici.
Non aveva fatto in tempo a consegnarli, abbiamo individuati i detinatari, solamente dopo l'evento e da loro, in lacrime, abbiamo saputo che la dedica per loro era appropriata.
Oltre ai vangeli, furono trovati molti appunti sparsi in vecchie agende e bloc notes, scritti durante le ore al pascolo o in altre occasioni.
Questi ci furono consegnati, letti e trasferiti in file di scrittura elettronica, ne venne fuori una serie interminabile e meravigliosa di pensieri e preghiere, che lui scriveva. Leggemmo della sua consacrazione alla vergine Maria, sulla forma di quelle usate ufficialmente.
Dalla rilettura, si intuirono una serie di rapporti che lui teneva con una varietà-quantità di persone rilevante, di cui lui era partecipe in tutto.
Ne venne fuori un libro dal titolo in sintonia alla sua fine.
Avrete letto o sentito la frase “…. Lui conosce le sue pecore…..” sappiate che pochi pastori sanno riconoscere e ricordare la storia di tutte le sue pecore, anche Salvatore non ricordava precisamente la storia di ogni sua pecora, le sue pecore pero conoscevano lui. Infatti alcuni dei pastori della zona vedendolo così mite, cercavano di mischiare le loro pecore alle sue, per potersene avvantaggiare nella separazione dei greggi. Ma Salvatore, non discuteva, sorridendo si metteva da parte, le sue pecore al suo fischio andavano a lui.
Le pecore sapevano camminare sulle strade e nei sentieri, senza far danni ai contadini, gelosi del loro seminato. Conoscevano il suo fischio e mai il suo bastone si abbattè sul loro dorso, ad un bivio, a seconda del fischio, sceglievano a dx o a sx.
Il loro era un dialogo musicale.
Tante di questi fatti sono stati narrati da chi lo conobbe e intrecciate a preghiere e propositi scelti tra i suoi scritti. Viene fuori come un fiore una vita fatta d’amore che riflettendoci mi fa scrivere: il Signore lo ha voluto a sé anzitempo
non perche qui fosse sprecato. Infatti in segreto, senza che i suoi genitori, parenti ed amici sapessero, aveva accettato la tutela di un minorato.
Aiutava tanti giovani, sia economicamente che idealmente.
Si faceva uno con tutti e solo nel bene.
Ho scritto solo qualcosa di quello che è stata la sua vita e “della sua fine”
- ma siamo sicuri che sia stata la sua fine?
- per quanti di noi, invece, è stato “un inizio” di una vita nuova?
Il giorno del suo funerale fu un trionfo, tutto un susseguirsi di attestazioni fuori e dentro la chiesa, i partecipanti furono tanti che molti restarono fuori.
Anche ora, dopo la morte dei suoi genitori e senza alcun tam tam da parte dei fratelli, ci ritroviamo in silenzio in chiesa, in occasione di ogni anniversario.
Sempre in silenzio solo guardandoci negli occhi ci diciamo quanto ci manca.
Ma in cuor nostro sappiamo che lui è con noi, come noi siamo altrettanto certi, di lui e con chi stia.
Il suo nome non doveva essere Salvatore.
Il giorno dopo la sua nascita, il padre e la zia, in corriera si stavano recando nel vicino paese, era nato in uno ospedale del paese vicino e le strade di collina, in inverno al mattino presto, sono gelate, la corriera sbandando e finì fuori strada. Fu trattenuta miracolosamente da dei pini, lungo il dirupo.
Scesero tutti illesi.
Fu allora che il padre, baciando la terra ed alzando le mani al cielo decise che il suo nome sarebbe stato Salvatore.
Quanti sono i Santi che non vengono celebrati e festeggiati?
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