Scritto da © Franco Pucci - Dom, 03/06/2012 - 15:27
Tante piccole macerie ricordo di una Milano piagata
ricoperte di terra e innaffiate dalle brume ottobrine
ciuffi spaesati di verde malato faticosamente spuntati
lassù sulla cima di quella falsa montagna cittadina.
Era nei giochi bambini un’ardua montagna da scalare
fantastica vedetta da dove scrutare e immaginare voli,
mondi sconosciuti nascosti tra le pieghe dell’azzurro,
piccole fantasie dimenticate in una convulsa crescita.
Eppure con gli occhi ormai cresciuti di cuori innamorati
si andava le sere d’estate a caccia di stelle confidenti
mentre le mani arrossivano la ricerca dei seni nascosti
i cuori mentivano promesse di amori indimenticabili.
Tu come piccolo alieno atterrato in un mattino d’estate
con gli occhi sgranati avvezzi al cobalto di spazi infiniti
sedevi meravigliato sulla panchina ad ascoltarne l’eco
e sognavi distese azzurre condivise per amori marinai.
Ora come allora gli occhi confusi in un fondersi di blu
mentre cerchi con un gioco antico la stella confidente
ascolti la voce della laguna unirsi al coro universale
e l’eco cantare al battito di un cuore ancora bambino.
Tra cielo e mare lassù, la Montagnetta di San Siro.
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