Scritto da © Riccardo De Zottis - Mar, 05/10/2010 - 22:09
Che bella, sottile
fredda e liscia
una lama
canna di pistola
pronta a sparare
sui dubbi, a tagliare
ogni incerta,
o inconsapevole voglia.
Fremono, le dita
(fallo!)
o forse si stringono...
(forza!)
siamo solo noi:
io e te, te ed io
(...ora!)
si riflette vedendo.
Ecco un occhio,
un paio di labbra.
Orecchie, collo
zigomi, capelli, rughe,
curve... persona.
Avresti veramente
il coraggio?
No, non coraggio.
Il coraggio è umano.
(cosa fai?)
Abbassa la mano,
lascia andare la presa.
La morte ha senso?
Avvicinarla, in un momento,
ha senso?
Penso alla morte,
sono tentato
mi rigiro nel letto:
occhi che guardano il buio
nero pece, si stringe il cuore.
Lance di ghiaccio ardente
scorticante: si è fermato?
E vedo il nulla al di là...
(Nooo! Colpisci ora!)
Il vuoto, nulla. Nessun dio.
(taglia! spara!)
Nessuna coscienza...
Nessuna volontà. Vuoto:
nè nero, nè bianco. Nè nulla.
Inimmaginabile inesistenza.
Sei pronto? (Sei pronto?!)
DANG! Allora coglione?!
Finiscila! Sii uomo!
O meglio, fai l'unica cosa
per non esserlo più.
Uccidere, uccidersi:
scherzi e lo sai:
è sputare su ciò
che è stato.
Ma è sempre
una scelta, libera,
per definizione
imprevedibile.
Allora,
sei pronto?
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