Scritto da © maria teresa morry - Ven, 16/08/2013 - 10:19
Giorni fa ho scritto qui di una affascinante e rigorosa conferenza di astrofisica, che mi ha comunicato emozioni e aperto a riflessioni che a tutt'oggi mi riemergono, nell'ora della sera quando le prime stelle appaiono.Vorrei continuare questa mia ricerca, soffermandomi su questo pensiero di P.David Maria Turoldo, uomo mistico e di forte parola. Egli trae spunto dal Salmo 8 che recita così:
" Se guardo il tuo cielo / opera delle tue dita/la luna e le stelle che tu hai fissate/che cosa è l'uomo perchè te ne ricordi? /il figlio dell' uomo perchè te ne curi?/ Eppure lo hai fatto poco meno degli angeli/ di gloria e di onore lo hai coronato/".
Ecco la riflessione di P.David : " Al centro di tutti i salmi sta questa domanda: chi è l'uomo, del quale tu ti ricordi, del quale tu abbia simile cura? Chi è mai questo uomo? Difatti l' Umanità è un mistero. Pensate, prendete l'uomo,collocatelo entro l'Universo; non si sa mai se sia più grande l'universo che mi contiene come punto infinitesimale, oppure più grande la mia coscienza che contiene l'universo. Non lo so, non so se è più grande la coscienza perchè nulla è fuori dalla mia coscienza o dal mio pensiero, nulla. Nella loro oggettività tutte le cose sono contenute, anche Dio, Dio stesso, quello che l'universo non contiene è contenuto nella coscienza dell' uomo.E tutto il movimento di Dio,l'azione di Dio termina sempre nell' uomo."( " Cinque minuti con Dio" di P.Turoldo ").
Anche questa è un'altra affascinante prospettiva che colloca l' uomo al centro dell'universo come portatore di una coscienza che tutto può contenere.Nel traslato linguaggio del salmo essa è il dono dall'esser stati fatti " poco meno degli angeli".