Scritto da © taglioavvenuto - Lun, 24/12/2012 - 11:35
Ci sarà, ci sarà pure qualcuno, qualcosa? Una specie di bandiera cui guardare, una specie di stella polare per il navigante di una zattera?
Questo era il grido, l'assillo della formica strappata allo sforzo di servire ad un fine, al frammento di cibo da scaricare nelle gallerie, al suo pezzo di aiuola, al suo guscio di seme di rucola del momento, dal getto d'acqua della pompa che si accendeva di mattina presto e verso il tramonto senza ormai che nessuno vi ponesse mano, e cadeva, cadeva.
Ci sarà pure qualcuno, qualcosa di là della pompa? Qualcuno, qualcosa da odiare, da amare?
Cos'è poi il fine se non il destino che ci è dato, assegnato? Si chiedeva la formica sballottata da un orlo all'altro dell'aiuola. E che importanza può avere il mio destino a fronte del destino comune, cioè al movente del nostro esistere?
Di chi sarà la mano assassina, o di volta in volta salvatrice?
Questi, e non altri, erano i grandi problemi, metà fisici, della formica, il suo bene e il suo male.
Poi il getto scemò, d'un tratto, ed ella, ancora commossa, semi tramortita dalla parte dura di una zolla sulla quale la violenza l'aveva squassata e posseduta, metà morfosizzata, ebbe l'ardire di guardarsi intorno.
“Più viva che mai, è una buona aiuola questa!”
Questo era il grido, l'assillo della formica strappata allo sforzo di servire ad un fine, al frammento di cibo da scaricare nelle gallerie, al suo pezzo di aiuola, al suo guscio di seme di rucola del momento, dal getto d'acqua della pompa che si accendeva di mattina presto e verso il tramonto senza ormai che nessuno vi ponesse mano, e cadeva, cadeva.
Ci sarà pure qualcuno, qualcosa di là della pompa? Qualcuno, qualcosa da odiare, da amare?
Cos'è poi il fine se non il destino che ci è dato, assegnato? Si chiedeva la formica sballottata da un orlo all'altro dell'aiuola. E che importanza può avere il mio destino a fronte del destino comune, cioè al movente del nostro esistere?
Di chi sarà la mano assassina, o di volta in volta salvatrice?
Questi, e non altri, erano i grandi problemi, metà fisici, della formica, il suo bene e il suo male.
Poi il getto scemò, d'un tratto, ed ella, ancora commossa, semi tramortita dalla parte dura di una zolla sulla quale la violenza l'aveva squassata e posseduta, metà morfosizzata, ebbe l'ardire di guardarsi intorno.
“Più viva che mai, è una buona aiuola questa!”
P.S. Che l'acqua sia sempre con noi. Merry Christmas and happy new year