Scritto da © Franco Pucci - Mar, 03/01/2012 - 07:42
Nessuno è il tuo nome
[c’è chi aprendo gli occhi al mondo
esibisce la sua arroganza e lo reietta]
Nascondi la tua paura tra bit e transistor
manipolando le vesti con icone artefatte
vendi la tua vita a una scatola bugiarda.
L’identità che ti aggrada ormai è costruita
il sorriso riverente di chi ti vuole adulare
vieta il tuo ritorno ad una realtà più cruda.
Vivi dentro un monitor cibandoti di parole
con la falsa identità ti ripari dal calvario
dell’affrontar la vita con le sue asperità.
Non sai delle bianche corsie, del dolore
del veleno che dai cavi cola nel sangue
dell’attesa che uccide la luce negli occhi.
Delle speranze appese a fili e boccette
di giochi sparsi, macchie colorate sui letti
del sorriso di piccoli pierrot disarticolati.
Non sai, non puoi sapere, sei altrove.
Ora l’icona appare, scompare improvvisa
come il serpente dall’immensa sapienza
lascia l’oracolo al discernimento umano.
[sei un avatar, apologia della modernità
un click e scompari, non sei più nessuno]
Click.
*invito/dedica per quel manipolo di professori
che sta trasformando Rosso in un forum/chat
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