Scritto da © luccardin - Mer, 09/01/2013 - 22:37
Si chiede forse troppo a questo nostro modo di essere liberi nella scelta d’amare, valicando i confini del tempo di una morale che non si chiede tu chi sei ma cosa fai. Nel tornaconto del giudizio umano non c’è spazio per l’amore , quel chiedere che nasce spontaneo dal cuore nel bisogno di sentirsi parte di un disegno più grande e universale nel suo principio naturale e semplice di vivere per amare, scuoiando dal presente il condizionale tagliere del pensiero, quel bugiardino che indica e consiglia la sua terapia psico-morale ignorando gli effetti collaterali della sfera emozionale, collocandoli nella personale gestione del senso del pudore: l’ambiguo vestito da indossare in pubblico e denudare in privato, una morale scomoda nell’immoralità di esistere.