Scritto da © Antonio Cristof... - Sab, 13/04/2013 - 09:29
C'era una volta la "127" , a mio parere una delle migliori auto uscite dagli stabilimenti della FIAT o, almeno la mia lo fu visto che, squattrinato com'ero, mi evitava ricorsi a meccanici e, quasi, camminava senza benzina.
C'ero una volta io, e per ventura e fortuna ci sono ancora. Io che amavo leggere, scrivere, recitare, giocare a pallone, io che amavo stare in compagnia ed ascoltare musica, la mia musica, quella degli anni 60 - 70 che ancora sopravvive. La nostra musica, se chi legge ha la mia età (65). C'era una volta la zia d'America...Si avete letto bene, ho avuto parenti emigrati in America. Zia Helena viveva a Philadelphia e, pensate, suonava il violino in una famosa orchestra americana. Aveva suonato per Armstrong, per Cole,per Sinatra, per Como, per Dean Martin e praticamente aveva girato il mondo.
Era una donnetta esile, molto delicata e graziosa e quel che mi disse mi è rimasto sempre in mente:- Non c'è nulla di più musicale del dialetto napoletano nel quale la parola viene cucita all'argomento ed insieme diventano note dolcissime.- Per questa ragione ritengo che una poesia in dialetto, non si debba tradurre in italiano anche se a discapito della comprensione dei versi che, il più delle volte sono del tutto intellegibili data l'universalità dell'idioma partenopeo.