Scritto da © Antonio Cristof... - Gio, 23/01/2014 - 13:45
Quando da bambino lessi di Abramo che doveva uccidere il figlio Isacco, rimasi sconvolto sia per il fatto in se stesso, sia per la nauralezza con la quale me lo raccontava la nonna. Ma allora ascoltavo solamente e non mi ponevo domande. Risollevavo il mio animo solo quando la voce di Dio intonava: -Fermo!- e mi chiedevo se il patriarca avesse veramente affondato la lama nel petto del figlio se il Signore non lo avesse fermato.
L'unica cosa che mi sembrava incredibile era il perchè Dio avesse bisogno di prove tanto cruente per leggere nella mente di chi lo serviva. Era allora che 'sto Dio mi sembrava più uomo, con tutti i suoi difetti ed i suoi dubbi.
Ed è ancora ora che mi chiedo, attraverso l'opera che tra breve vi presenterò e che spero abbiate la bontà di leggere, se certe leggi, certe regole siano più importanti della stessa vita.
L'opera è una piece teatrale i cui protagonisti sono un prete ed un uomo che va a confessare certe sue nefandezze per le quali pretende l'assoluzione. Si intitola - AB, da dove? -.
Antonio Cristoforo Rendola