Scritto da © maria teresa morry - Mer, 12/09/2012 - 12:06
Riporto qui lo stralcio di un' intervista fatta al poeta Franco Buffoni ( anche noto traduttore di autori francesi ed inglesi) apparsa sulla rivista " Qui Libri - la rivista di chi legge" n4/2011, e raccolta da Maddalena Capalbi.
" ...Il bisogno di poesia anche nelle persone più incolte è enorme, solo che oggi viene soddisfatto dalla canzone, quando va bene dalla canzone d'autore...C'è bisogno di poesia , solo che è un bisogno elementare che viene soddisfatto da questa forma molto semplificata , da parole vagamente poetiche con sottofondo musicale. Questo non vale solo per la persona che ha fatto la terza media , ma anche per quelle che hanno fatto il liceo, o sono laureate e poi hanno smesso di leggere; così il loro gusto è rimasto fermo e allora al massimo il desiderio di poesia è soddisfatto da Gianna Nannini, che tra l'altro mi è pure simpatica...C'è una elaborazione che l'arte poetica inevitabilmente pretende , il testo viene fortemente elaborato e reso un po' più arduo. Bisogna concentrarsi per leggere la poesia. Quest'altra forma , diciamo di serieB , ti arriva in un altro modo: impari a memoria le canzoni senza accorgertene. Il desiderio di poesia è molto forte anche nelle persone incolte e viene soddisfatto in una forma edulcorata e leggera di poesia, tra virgolette, perchè i migliori fra i cantautori leggono i poeti...Noi siamo immersi nella cultura del Novecento e abbiamo quel concetto di poesia lirica che richiede la lettura concentrata e silenziosa di una persona preparata che trae un enorme godimento interiore. Ma per avere questo godimento occorre un addestramento ed una disciplina. D'altra parte l'addestramento serve anche per sentire musica e vedere quadri contemporanei. La poesia lirica inevitabilmene finisce per essere elitaria nel senso bello del termine: è una elezione delle anime".