Scritto da © maria teresa morry - Sab, 02/02/2013 - 12:19
" Ma il pudore , ce lo ricorda Max Scheler: "non è un sentimento esclusivamente sessuale" , il pudore è anche una valenza sociale che si pone a difesa dell' individuo contro la publicizzazione del privato che, nelle società come le nostre, è il mezzo più efficace per sottrarre agli individui il loro tratto " discreto", " singolare", " intimo" , dove è custodita quella riserva di sensazioni , sentimenti , significati " propri" che resistono alla omologazione che, nelle nostre società di massa, è ciò cui il potere tende per una più comoda gestione degli individui.
Allo scopo vengono solitamente impiegati i media che con sempre più insistenza irrompono in modo indiscreto nella parte più discreta dell'individuo per ottenere non solo attraverso test ,questionari, campionature statistiche , indagini di mercato,ma anche con intime confessioni, emozioni in diretta, storie d'amore, trivellazionidi vite private, che SIA LO STESSO INDIVIDUO A CONSEGNARE LA PROPRIA INTIMITA', la propria parte discreta, rendendo pubblici i suoi sentimenti, le sue emozioni,le sue sensazioni, secondo quei tracciati di " spudoratezza" che vengono acclamati come espressioni di " sincerità".
Avviene così quell' omologazione dell'intimo a cui tendono tutte le società conformiste con somma gioia di chi la deve gestire perchè,una volta publicizzata, l'intimità viene dissolta come intimità, e con essa la nostra soggettività segreta e la nostra libertà di relazione con l'altro....Ma la spudoratezza oramai nel nostro tempo è diventata una virtù. Non avere nulla da nascondere, nulla di cui vergognarsi,ed esser pronti, mani alla chiusura lampo, per interviste, pubbliche confessioni,rivelazioni dell'intimità, passa nel nostro tempo come espressione di sincerità e il pudore come simbolo di insincerità, quando addirittura, con aiuto degli psicologi, non diventa anche sintomo di introversione, di chiusura in se stessi, quindi di inibizione e di repressione. Ma inibizione e repressione, citando i manuali di psicologia, sono a loro volta sintomi di un adattamento sociale frustrato, quindi il pudore finisce con l' apparire come espressione di una socializzazione fallita. E così la nostra vita, quella intima, quella segreta, quella difesa dal pudore, minaccia di diventare proprietà comune , come lo è già diventato il corpo....Ma quando le istanze del conformismo e della omologazione lavorano per portare alla luce ogni segreto , per rendere visibile ciascuno a ciascuno , per togliere di mezzo ogni interiorità come un impedimento, ogni riservatezza come un tradimento...per apprezzare ogni volontaria esibizione di sè come fatto di sincerità se non addirittura di salute psichica , allora, come vuole l' espressione di Heiddeger : " il terribile è già accaduto" perchè il terribile è la omologazione totale della società fin nell'intimità dei singoli individui".
Tratto da " Le cose dell' amore " di Umberto Galimberti, ed. SuperUe Feltrinelli.