Scritto da © Lorenzo - Dom, 09/04/2023 - 14:09
La Pasqua a casa mia si traduce in una sola parola: il Benedetto. Le tradizioni sono una cosa seria, rappresentano la nostra storia e la cultura che ci accomuna. Soprattutto nelle giornate di festa sono il nostro ritorno alle origini, quel bisogno quasi ancestrale di “casa”. Perché è vero che c’è comunque un posto segreto del cuore dove rifugiarsi per trovare pace e serenità. Il mio posto del cuore è la cucina, quella dei giorni di festa è davvero un viaggio nella memoria. E’ il viaggio a ritroso verso affetti, luoghi e sguardi, ma anche verso sapori e odori “di casa” e di famiglia. Questo piatto si consuma in maniera identica ed immutabile nella mia famiglia da sempre, come nelle famiglie di tutti del mio borgo, nel giorno di Pasqua. Anzi, apre il pranzo di Pasqua, l’antipasto pasquale per eccellenza, si chiama, Il "Benedetto", perché anticamente questo antipasto composto da questi pochi e semplici ingredienti si trovava già a tavola al momento della benedizione impartita dal capo famiglia con un ramo d’ulivo il giorno di Pasqua. Ci sono le immancabili uova sode, simbolo di rinascita, la ricotta sempre presente a Pasqua, il salame, che un tempo si mangiava solo nei periodi di festa, le olive ed i taralli di massa con l'anice, che accompagnano il tutto e le arance, come frutta. Un delizioso antipasto che aprirà anche quest’anno il pranzo di Pasqua della mia famiglia.