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Nadine Gordimer è morta

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Premio Nobel per la letteratura, si è spenta all'età di 90 anni dopo una lunga malattia.
 
14 luglio 2014 - E' morta a Johannesburg Nadine Gordimer, una delle più importanti scrittrici sudafricane.
Nota per la sua lotta contro l'apartheid, Gordimer si è spenta all'età di 90 anni dopo una lunga malattia.
In una bella intervista rilasciata a Paolo Mastrolilli e Lorenzo Simoncelli e pubblicata su La Stampa esattamente un anno fa, il 14 luglio 2013, Gordimer ha rievocato la sua lunga amicizia con Nelson Mandela. I due si incontrarono, nel 1990, subito dopo la liberazione del leader sudafricano e la scrittrice ricorda:
 
«Chiese di vedermi pochi giorni dopo. Per me fu bellissimo. Una grande emozione, dopo lunghi anni di attesa. Mi disse: adesso siamo pronti per costruire un nuovo Sudafrica. Poi gli assegnarono il Nobel, e mi invitò ad andare con lui a Oslo nella delegazione ufficiale: fu meraviglioso vederlo ricevere quel premio»
 
L'anno successivo, il Premio Nobel lo vinse anche lei, per la letteratura. Essere così inserita nell'establishment (negli ultimi anni di vita ricopriva l'incarico di Goodwill Ambassador of the United Nations, si era sposata in seconde nozze, nel 1953, con Reinhold Cassirer, commerciante d'arte che aveva fondato la sede sudafricana della nota casa d'aste Sothesby's) non le ha mai impedito di essere anche fortemente critica sia nei confronti del suo paese sia nei confronti dell'establishment medesimo. Anzi. Pur nata da genitori immigrati bianchi, è sempre stata in prima linea per la lotta all'apartheid. E ha mantenuto una visione lucidissima sulla questione politica, una visione che le ha consentito anche di porsi in posizione critica a proposito delle proprie battaglie. Nella medesima intervista a La Stampa si legge ancora:
 
«eravamo troppo indaffarati ad eliminare il regime dell’apartheid, e pensavamo che una volta liberi tutto sarebbe stato facile. Eravamo ingenui e non ci concentrammo sul futuro, sui problemi in arrivo, e su come ricostruire il Paese»
 
Nonostante questo, ha mantenuto una visione positiva a proposito dell'attivismo e probabilmente della vita intera:
 
«È difficile per tutti, anche per i giornalisti, che continuano ad essere minacciati da leggi sulla censura simili o peggiori di quelle dell’apartheid. Io vedo e temo i problemi che abbiamo davanti, ma non sono disperata. Non lo sono per una ragione molto concreta: se la nostra gente è riuscita a superare la terribile prova dell’apartheid, possiamo vincere qualunque avversità»
 
In Italia, Feltrinelli ha pubblicato di recente l'ultima raccolta di racconti, dal titolo "Racconti di una vita", che in verità mette insieme scritti che vanno dal 1952 al 2007.
 
 
(dal web)

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