Scritto da © Ezio Falcomer - Gio, 08/09/2016 - 02:00
<< Le donne più belle del mondo erano le africane.
Donne somale avvolte in vesti screziate di viola, vermiglio, rosa. Intorno al collo grani d'ambra che, strofinati l'uno contro l'altro, sprigionavano elettricità e profumo di limoni e miele.
Donne del Corno d'Africa che sbirciavano attraverso veli d'oro, ornamenti filiformi simili a lacrime tintinnanti. Velate di nero dalla testa ai piedi, concentravano il loro desiderio negli occhi contornati di kajal. Sulle Montagne della Luna, donne dinka, scure e levigate come il più scuro e più levigato dei legni, alte e statuarie, con corsetti ornati di perline che sarebbero stati aperti solo la notte delle nozze.
E le donne della Costa d'Oro con catene, campanelli e braccialetti dorati, che ballavano con gonne di filo d'oro in stanze profumate di cannella, cardamomo e muschio. >>
Donne somale avvolte in vesti screziate di viola, vermiglio, rosa. Intorno al collo grani d'ambra che, strofinati l'uno contro l'altro, sprigionavano elettricità e profumo di limoni e miele.
Donne del Corno d'Africa che sbirciavano attraverso veli d'oro, ornamenti filiformi simili a lacrime tintinnanti. Velate di nero dalla testa ai piedi, concentravano il loro desiderio negli occhi contornati di kajal. Sulle Montagne della Luna, donne dinka, scure e levigate come il più scuro e più levigato dei legni, alte e statuarie, con corsetti ornati di perline che sarebbero stati aperti solo la notte delle nozze.
E le donne della Costa d'Oro con catene, campanelli e braccialetti dorati, che ballavano con gonne di filo d'oro in stanze profumate di cannella, cardamomo e muschio. >>
(Martin Cruz Smith, "La rosa nera", ed. Mondadori, 1997)