Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 30/12/2016 - 11:46
<< I luoghi del silenzio possono essere reali, tangibili, spontanei ed essenziali, soste in territori dell’ambiente naturale o architetture taciturne che attirano la nostra attenzione. I luoghi del silenzio possono essere spazi di culto in cui l’artificio è già una caratteristica intrinseca, in cui il mutismo è denso di significato, in cui il mistico satura le narici . Possono essere rimandi a luoghi abbandonati, ricordo di un’attività perduta, o luoghi catturati nel culmine della loro statica sospensione.
Ma di contro possono essere regioni dell’immaginazione dove l’anima approda ogni qualvolta la realtà è stucchevole ed ha bisogno di riparo, luoghi possibili solo nel pensiero, ma non meno degni di essere strappati all’astrazione, portati alla luce da un autorevole atto di sottrazione. Luoghi difformemente taciturni.
L’esplorazione artistica può essere risolutrice nello svelare l’essenza del silenzio, rivelare dunque il suo aspetto intimista, delicato, nitido, o dargli una connotazione nuova a cui non siamo ancora approdati.>>
Ma di contro possono essere regioni dell’immaginazione dove l’anima approda ogni qualvolta la realtà è stucchevole ed ha bisogno di riparo, luoghi possibili solo nel pensiero, ma non meno degni di essere strappati all’astrazione, portati alla luce da un autorevole atto di sottrazione. Luoghi difformemente taciturni.
L’esplorazione artistica può essere risolutrice nello svelare l’essenza del silenzio, rivelare dunque il suo aspetto intimista, delicato, nitido, o dargli una connotazione nuova a cui non siamo ancora approdati.>>
(fonte web: http://milano-eventi.it/bando-di-concorso-i-luoghi-de…/80779, 10-09-2016, h 04:40)