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Editori e lettori

 L'ISTAT ha diffuso il suo report annuale sulla produzione e la lettura di libri in Italia. Gli anni di riferimento dell'indagine sono il 2010 e il 2011. Anche stavolta, ne esce un quadro piuttosto desolante, su cui vale la pena di meditare.
 

PARTE PRIMA: EDITORI

 

Nel 2010, in Italia, scrive l'ISTAT, si contano circa 2.700 case editrici o altri enti dediti alla pubblicazione di opere librarie. Il confronto con l'anno precedente conferma il saldo negativo del settore: il numero di nuovi editori è inferiore a quello degli editori che hanno cessato l'attività,

 

Tuttavia - osserva il report - il 2010 segna un incremento complessivo della produzione libraria, interrompendo la tendenza negativa degli ultimi anni. Rispetto al 2009, le opere pubblicate passano da 57.558 a 63.800, con un aumento del 10,8%. Sono in crescita anche le tirature, la cui ripresa è più contenuta: da 208 milioni di copie a oltre 213 milioni (+2,5%). Si è poi ridotta del 7,6% la tiratura media di ciascuna opera (da oltre 3.600 copie per titolo del 2009 a poco più di 3.340 nel 2010).

 

Le case editrici - rileva l'istituto - si orientano verso una maggiore offerta per varietà e quantità delle opere e un contenimento dell'attività di stampa. Tra il 2005 e il 2010, si registra una crescita dei titoli del 6,8% e una contestuale decrescita del 23,6% delle tirature medie. Nel 2010, la quota più consistente, tanto dei titoli (26,2%) quanto delle tirature (40%), è rappresentata dalla categoria di prezzo fino a 10 euro.

 

Sempre in testa nella produzione libraria - continua l'Istat - risulta la categoria della letteratura moderna: i romanzi e i racconti pubblicati nel 2010 rappresentano il 20% dei titoli e il 28% delle copie stampate. Si conferma una crescita sostenuta delle opere per ragazzi, che rispetto al 2009 aumentano del 13,7% per numero di titoli e del 12,6% per tiratura.

 

Le opere originali pubblicate in “prima edizione” costituiscono quasi due terzi (il 62,5%) del numero complessivo delle pubblicazioni proposte sul mercato e nell’ultimo anno sono aumentate dell’8,3%. Le politiche editoriali tendono, quindi, secondo l'ISTAT, a puntare sulle novità, con un continuo aggiornamento dei libri presenti sugli scaffali delle librerie (si pensi agli instant book), alla ricerca più del best seller che del long seller.

 

Le “ristampe” rappresentano, invece, meno di un terzo (il 31,4%) delle proposte editoriali e i titoli ripubblicati in “edizioni successive” solo il 6% del totale. Tuttavia, sono proprio queste categorie ad essere maggiormente cresciute rispetto all’anno precedente, con un incremento dei titoli pari al 22,2% per le edizioni successive e al 14,2% per le ristampe.

 

Rispetto ai contenuti e alla materia trattata - continua l'ISTAT - oltre un libro pubblicato su quattro (26%) appartiene alla categoria dei testi letterari moderni, che comprende i romanzi, i racconti, i libri gialli e d’avventura, nonché i libri di poesia e i testi teatrali.

 

In particolare, gli oltre 12.000 romanzi e racconti pubblicati nel 2010 costituiscono quasi il 20% dei titoli e ben il 28% per cento delle copie stampate, con un aumento inferiore al punto percentuale rispetto al 2005.

 

All’interno di questo composito insieme - sottolinea l'ISTAT - tra il 2009 e il 2010, e ancor più fra il 2005 e il 2010, le pubblicazioni di poesia e quelle di teatro, da una parte, e i libri di avventura e gialli, dall’altra, hanno ridotto considerevolmente, tanto i titoli (-7,9% e -19,2%), quanto le tirature (-10,4% e -33,9%).

 

Il resto della produzione libraria - continua l'Istituto di statistica - è distribuito fra una quarantina di materie, tre quarti delle quali non superano il 3% della produzione. In particolare, le opere di poesia e teatro pubblicate sono state 2.249, pari al 3,5% del totale. Le copie stampate in questa categoria sono state 1.655.000, ovvero lo 0,8% del totale.

 

Da ciò - calcolo io - si deduce che, in media, di ogni opera di poesia o teatro sono state stampate circa 736 copie. Ma penso abbiate presente il famoso "pollo statistico" di Trilussa...

 

Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.

 

Alla prossima puntata per i dati sui lettori, di cui questi sugli editori sono naturale conseguenza...

 

 

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