Scritto da © Ezio Falcomer - Gio, 01/09/2016 - 02:48
<< I bonnô sono costituiti da tutti i motivi di sofferenza, in particolare da tutto ciò che ci porta ad attaccarci a un oggetto esterno. Queste cause provengono dal fatto che noi non siamo autenticamente noi stessi. Abbiamo costantemente bisogno di riempire questo vuoto con l’ottenimento di qualche cosa di esterno a noi. Nello Zen non pratichiamo l’ascetismo e il distacco, ma solo la non-dipendenza. Per esempio, l’amore autentico non consiste nell’essere attaccati, dipendenti dall’essere amato. Se l’essere amato è lì solo per riempire una mancanza, diventa una passione sfortunata, che vive nell’angoscia, nella paura della perdita. Dunque, fino a quando non realizziamo la nostra vera natura, la mancanza esiste. L’essenziale è prendere coscienza che ci troviamo in una situazione di mancanza: ne siamo tutti affetti e tentiamo disperatamente di sfuggire a questa mancanza attraverso una frenetica ricerca di oggetti di soddisfacimento. >>
(Roland Yuno Rech, “Monaco xen in Occidente”)
(da http://www.magnanelli.it/E…/PIN_RechMonacoZenInOccidente.htm, 15-8-2016, h 17:20)
(Roland Yuno Rech, “Monaco xen in Occidente”)
(da http://www.magnanelli.it/E…/PIN_RechMonacoZenInOccidente.htm, 15-8-2016, h 17:20)