Poesie
Essere
La mano indirizza, con costante precisione
la volontà di risultato, ignora la morte del singolo
non cerca alibi di sacrificio
Non temere figlio, che di errore sei impastato
vivi quello che la morte concede
saziati del pane del giusto, ch'è anche tuo
L'intenzione, ossessione di presenza
si spiega nello scandire secondi
nel margine del divenire
Sei benedetto nel tuo essere, anima
sola
unica verità, respiro del mondo
che del mondo sei il moto
La fatica come premio di valore
moneta di scambio
per barattare amore
Tu sei il risultato, corpo piegato
la tua fronte è fertile
destino del creato
Così dell'uomo il verso
Ibrido
L'ibrido di coscienza e istinto,
insinua le dita nelle pieghe,
smuove, frulla, inumida
stuzzica, spilucca
La carne del corpo e dell'anima
oltre, altrove, al di là
Vaglio di parole e intenzioni, sboccate di senso, coniate per pressione
irresponsabile morale, creatura purissima
casto bestemmiatore
Era una rincorsa, tenere il passo, un rubinetto aperto che spandeva il senso,
mescolandolo nella terra, gore sempre più profonde, di anagrammi e sinonimi e
contrari, lettere.
Era il senso che cercava, lo strizzare di parole, per vederne cadere il succo,
nell'ossessione vetusta dell'alchimista.
Primitivo
predatore
in tralice resta
selvatico
colore d'ocra e luce
odore di sale sciolto nell'aria
tempo
il rumore del corpo
giunge
morsi e graffi sulla schiena
la faccia affondata nelle foglie
la mano a sostegno, resta nel silenzio
schiocco
rigurgito del seme versato
Vintage
Nel pacifico stagno della stanza
placido di ninfee e centrini
navigava di pattine
sorridendo al bianco frigidaire
ultima creatura partorita
dalla voglia cotonata
la stoviglia invassoiata
come settecentesca corte
dal capo di monte, calava
attorniata dal bucaneve
l'abitino a fiori
segnava
l'alito di vento dei balconi
nei glutei generosi e giù
fino al ginocchio
Michelangelo, scrutava severo
da sotto la zuccheriera
nell'attesa del mercato
un padrenostro di peccato
nelle labbra
per i turgidi capezzoli
Il Mercato del desiderio
Comincia all'alba, sulla schiena dolente
prezzo di favore, all'occhio del padrone
le mani che fanno debito
Continua al mezzogiorno, nelle ruote insanguinate
sotto i capannoni lustri di vecchie baronie
le mani inanellate
Si divide la sera, nelle case
L'ultimo frutto, spremuto a mezzanotte
ha la schiena piegata del padre
sotto i colpi del libero mercato
Si scioglie il sale dal corpo, identico il sapore
identico il dolore, come l'acquirente