Francesco
Orrù


Biografia

Nascetti coi desideri ma senza cose, così che non nascetti, ma nacqui, m'afferrai alle cose, una tenaglia, poi martello, morsa, piede di porco, addendi, officina, manuale, uso, abuso.
Ero soddisfatto di tutto quel tanto che tanto non era, ma troppo e poco, m'accorsi anche di ciò, però era un intruglio, cineserie da bazar, acquistai folza e colaggio, mi gettai nella mischia, “minchia, non funziona e le istruzioni per la messa in esercizio sono in latino” crebbi... oh se crebbi, un chilo all'anno, un centinaio di chilometri di circonferenza, poi mille, mi fermai sul duemila, quando scopersi che bastava togliere o mettere una s, avanti o dietro, mi misi a dieta, smagrii in un eremo e divennetti scettico e sardonico, risi sotto i baffi e sopra l'onor del mento, spergiuro laico, bugiardino filosofico.
Potei farmi un nome e un cognome, ma non un civico, che s'era in campagna, fu distanza e indifferenza, adesso ho i desideri di una partoriente e anche quattro mesi di pancia.
Quando il pupo aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu una orrenda madonnina fluorescente incollata sulla vulva di una capasanta.

Francesco Orrù [Leopold Bloom]