Elastico | Post comici, demenziali, ludicomaniacali | Marco valdo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Elastico

Così, con trasporto, portava il peso del suo bagaglio, il bavaglio era una morsa, la distanza era presa di petto, il cuore galoppava, il trotto si rompeva, lui era immobile a un pensiero, accatastato come fascina, sgranchiva i polipi della gola per intonare un silenzio stentato, mugugnato fra i denti.
Lei era la distanza da colmare, un verso non ancora visto, vergato forse, dal turgido dell'intenzione, prostrata all'inconcludenza, vanificata nel significato da un vizio atavico che giogioneggiava a cavallo dei suoi pensieri.
Questa distanza lui la chiamava amore, ma solo perché era la parola più astratta che conosceva, quando e se avesse colmato quella distanza, il nome sarebbe certo cambiato, ma al momento l'intenzione era solo una tensione e la distanza aumentava di quel poco che sembrava un addio, una direzione opposta.
Lei guardava questo strano essere, non era mai stata così, non conosceva il suo modo di esistere, l'incuriosiva quel complesso rituale di velleità che lui inscenava, quella confusione di direzioni che lui dava alle intenzioni, aveva la netta impressione che non sarebbe mai arrivato a un dunque, forse a un quindi, certo a un perché, pieno di ipotesi, gonfio di dubbi, la parola “cialtrone” gli rimbombava in testa. Si era accomodata sulle sue certezze e guardava l'essere diventare intenzione, la tensione di lui sembrava una promessa, ma sembrava anche che non mantenesse la parola, balbettava sillabe scollate, per guardarci dentro, spiegando al nulla il suo interesse, adesso la parola
che rimbombava era “patetico” o “poetico”?
Lui era sfinito, un arnese grezzo, che faceva a fatica il suo uso, sudava l'impegno dell'impiego, l'intenzione che era stata sua adesso vagava nei ricordi, si sbiadiva alla luce del sole. Forse se avesse ricordato il principio, non si sarebbe sentito così svilito, fu così che smise di tendere, ritornò sui suoi passi, il principio però non era lì, lì c'era solo un punto di partenza, adesso ricordava.
Lei lo vedeva avvicinarsi, non sapeva che stava tornando indietro, lo voleva accogliere, lui si era di nuovo fermato.
Adesso erano in due nello stesso spazio, ma non si capiva quale fosse la distanza.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 3573 visitatori collegati.