Scritto da © Marco valdo - Mar, 13/12/2016 - 18:11
Cosa era successo?
Prima del nulla, prima che il tutto tornasse alle origini, malconcio dì dubbi...
Tu eri troppo attaccata ai concetti esatti, una coerenza marziale, qualunque cosa doveva sempre significare al tuo mondo un ordine, non che avessi paura del caos, ma questo per te doveva portare a un risultato esatto.
Mentre io facevo cadere le cose e non le raccoglievo subito, le avrei raccolte, questo non lo puoi sapere, il mio tempo è dilatato di calma e ozio, un vizio atavico, rallentato ancora dagli anni e dai luoghi. Dicevo che questo tu non lo puoi sapere, forse l'avresti capito, ma non era nel tuo ordine di idee, lasciare in giro mozziconi di intenzioni, non finirle subito di direzioni, approdi, quel tutto di me che volevi capire subito al tuo seno non c'era, te lo dicevo scherzando, ma era vero, il mio tutto è sparso in tante intenzioni disseminate chissà dove, chiuse in cassetti, appoggiate ai muri, sparse per il terreno. Subito ti avrei potuto dare quel che ti ho dato, indizi, indicazioni, direzioni sommarie, di qua, di là, sopra, sotto.
Prima che il lampo cancellasse tutto in un momento, io ero ancora fermo alla prima intenzione, non so dov'eri tu, certamente più avanti, adesso vorrei sapere dove, quanto indietro mi avevi lasciato, mentre io stavo ritagliando frammenti di te, incollandoli insieme per darti forma. Parlavamo ancora, ma la distanza cancellava tutto quello che non fosse intenzione, il rumore che porta la distanza insieme alle parole, portava altra distanza, alla fine è rimasto solo il rumore e la voglia di capire.
Ci fosse stato più tempo, se io fossi stato più lesto, tu più lenta, il tempo di adeguare il nostro passo al cammino, il tempo di andare e poi tornare indietro a cercare quello che si era perso, il tempo di capirmi nel tuo petto, non ancora tutto magari, ma quel tanto che avrebbe portato all'abbandono, alla concessione, il tempo per sapersi.
Cosa era successo?
Il lampo improvviso mi ha cancellato i ricordi, tutto è tornato alle origini, malconcio di dubbi.
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