Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 08/05/2010 - 12:20
Anguilla divincolarmi tra umori
tramonti di savana e accenti
di battaglia e buriana
e premerti con mio petto e mie fauci
tra le erbe irrorate
della tua ispida vibrazione
bagnata
pregna di deliri sgrammaticati
appettiti di fauno e di ninfa
d’arsura febbrile
simbiosi elettrica tarantolata
strimpellarti tutta a soggetto
su spartiti di tuoi gemiti celesti
e tue cosce predatrici
dettano leggi cosmiche di nembi
carichi di onda e tuono
pungerti e attraversarti è carità invocata
folate norrene e unniche razzie
su impero di carni pallide in disfatta
dove il fianco è densa crema
dita, lance vi si conficcano
come a tesori di salato sudore
aspersi d’oscene ambrosie divine.
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