Scritto da © Franco Pucci - Gio, 17/04/2014 - 22:44
(stasera il cristallo sul tavolino
riflette l’oro liquido a schegge)
È quando hai un macigno
che ti opprime sullo sterno
groppo in gola senza motivo
che ti incatena alla carotide.
È allora che annaspi e cerchi
un appiglio lassù, dove mai
avresti pensato di inseguire
graffi il cielo violando il blu.
Ora l’oro del vino nel bicchiere
lascia il posto al rubino del sole
misuro l’angoscia del crepuscolo
che mi assale e mi incattivisce.
(schegge di cristallo sul selciato
riflettono il rosso del tramonto)
Non ho più pazienza né fiducia
nella panacea lenitiva del tempo
e l’oblio del vino s’è frantumato
vorrei risposte stasera, da lassù.
riflette l’oro liquido a schegge)
È quando hai un macigno
che ti opprime sullo sterno
groppo in gola senza motivo
che ti incatena alla carotide.
È allora che annaspi e cerchi
un appiglio lassù, dove mai
avresti pensato di inseguire
graffi il cielo violando il blu.
Ora l’oro del vino nel bicchiere
lascia il posto al rubino del sole
misuro l’angoscia del crepuscolo
che mi assale e mi incattivisce.
(schegge di cristallo sul selciato
riflettono il rosso del tramonto)
Non ho più pazienza né fiducia
nella panacea lenitiva del tempo
e l’oblio del vino s’è frantumato
vorrei risposte stasera, da lassù.
Graffio il cielo, ti vengo a cercare.
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