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Questa faccenda sul modo di scrivere

Questa faccenda sul modo
di scrivere
 
Bah, e cosa mai posso dirvi in proposito? L’avere un modo di scrivere proprio e personale può essere benissimo un dono del buon Dio, sebbene mi accorgo oggi, che questo dono è in molta parte dovuto a un estenuante lavoro, fare e rifare mille volte la stessa pagina, fino all’esaurimento mentale. E` un dono che io certamente non possedevo e che neppure presagivo, anzi a volte mi irritava al solo pensarci, si, eccome che mi irritava.
Era abitudine mia di sedermi di fronte al PC, e per ore scrivere pensieri, buoni o sballati, e molte volte poi non li rileggevo nemmeno. Li tenevo lì, sul computer giusto in caso di poterli usare un giorno, quando fosse venuta quell’idea brillante, che tutti noi, nuovi o vecchi scrittori, sempre aspettiamo, non e` questo forse vero?
Lo scrivere messaggi, poi non ne voglio proprio parlare. Ho sempre odiato farlo, e andare poi a raccontare ad altri i miei pensieri? Mai, mi sarei sentito derubato, di quanto migliore era in me.
Insomma pensavo che non fosse serio farlo.
Ma tra me e me rimuginavo storie, vere o di fantasia, e le avrei volute raccontare con quel tantino differenziato da quello che poi tutti usano, giusto per sentirmi un po’ diverso!
Be` e perché mai? Perché dovevo pur avere quel mio piccolo modo di vedere, di sentire, di scrivere… Già quello era il mio punto, volevo unicamente essere diverso, (se poi ci sono riuscito, non lo so ancora e nessuno me lo ha mai detto…) Volevo rimestare le frasi in modo tale che colui che avrebbe poi letto, avrebbe detto, “Accidenti, questa poi, non me la sarei mai aspettata…” Capite bene vero, che cosa intendo dire?
Cose semplici e basilari come ad esempio…, “Se non sono un pittore e vedo un albero lo lascio ben in pace, se sento cantare una nuova canzone, l’ascolto ma ben dicendo nulla (per non compromettermi, ben si intende.)
Potrei dire solamente a me stesso (e forse un po’ compiaciuto) “Si ecco è un bel quadro!”
In fondo in fondo mi piacciono molte cose, come il vedere il pattinare artistico sul ghiaccio, in volteggi maestrali, lo scendere maestoso del Danubio (anche se non è completamente blu come dicono…) oppure sentire le sinfonie di Beethoven, le quali, per dire il vero mi piacciono Mucho!! 
Vi dirò che mai e poi mai avrei l’ardire di trasformarle, e ben si sa che non saprei farlo perché non son musicista.
Ma certe altre cose che si leggono, e che altri osano pubblicare qui e lì, beh, quella è tutt’altra cosa.
Ben le rimescolerei, le taglierei per bene per poi ricucirle a modo mio. Lo farei perché mi sentirei obbligato di poterle rileggerle in un modo decente e non come lo erano, capaci di insultare le leggi del buon scrivere.  
Questo è tutto quanto volevo dirvi oggi… domani poi, ma quella è pure un’altra storia così lasciamo pure andare per ora.
Arrivederci a tutti, con un altro commento …
 
     
  
 
 

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