Scritto da © ferdigiordano - Lun, 20/01/2014 - 20:16
Ho avuto il sospetto che aspettasse un altro
quando ha cambiato forma ed è tornata
rumore. Era pensato per strappare
una risposta. Quel tipo di suono che segue
i nomi previsti in perfetta solitudine. Più brevi,
di solito, irrimediabili monchi. Quanta, quanta
ce ne vuole per sentirli vuoti? Essi tornano
con un codazzo di interrogazioni. Come
non fossimo andati all’incontro numerosi
e ignari degli abbandoni.
Già il suono posiziona lo sconcerto
nella seconda fila, quasi eventuale la voce.
Nulla
è più inquietante della comunione degli echi.
Ho avuto il sospetto che aspettasse un altro
quando ha cambiato forma ed è tornata
rumore. Era pensato per strappare
una risposta. Quel tipo di suono che segue
i nomi previsti in perfetta solitudine. Più brevi,
di solito, irrimediabili monchi. Quanta, quanta
ce ne vuole per sentirli vuoti? Essi tornano
con un codazzo di interrogazioni. Come
non fossimo andati all’incontro numerosi
e ignari degli abbandoni.
Già il suono posiziona lo sconcerto
nella seconda fila, quasi eventuale la voce.
Nulla
è più inquietante della comunione degli echi.
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