Scritto da © Stefania Stravato - Ven, 05/07/2013 - 19:04
Né mistero né dolore
l'avvento di sguardi / fa rumore
è una clandestina resistenza
dei miei mondi sommersi / l'inaudito che schiudo a te
l'attimo del tuo arrivo
nei palmi socchiusi / il morso leggero del tremito
incustodito / quando erompe e dilaga
e sovrasta ogni mio luogo sottolingua / l'impeto
della piena
tra i denti / perchè incontrarsi
nella lotta / di un idioma incomprensibile
già era soave intuizione / e vagava lungo il giorno
raccogliere me stessa
in principio della notte
dove tu perdi e vinci / le mie stelle d'acqua.
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