L'eruzione - elogio della stupidità -

 Caro diario,

ti scrivo perché questa è, forse, l’ultima volta che ti potrò confidare i miei pensieri in questa vita. Sentirò mai più il vento fresco tra i capelli? Correrò mai più su prati verdi? Proverò mai più il brivido di un bacio inaspettato? No, mai più! La mia giovane vita è finita! Mi sembra quasi un gioco dover pronunciare parole che si sentono solo nei film, pare sia uno scherzo e quasi stento a crederci. Ma lo sapevano tutti che vivere a S. Giuseppe vesuviano era un pericolo, così come tutti sapevano che il Vesuvio riposava soltanto e non aveva mai cessato la propria attività. In giro qualcuno diceva:- L’eruzione tornerà a sconvolgere le nostre inutili e monotone vite…-.Ma ora tutto questo non c’entra.

Ora eccomi qua,  sono qui a piangermi addosso. In questi ultimi attimi della mia esistenza mi sembra di apprezzare ancor più le persone che mi sono state vicine, mi illudo di sentire più intenso il calore della famiglia or che di ben altro calore sarò preda. Penso che resterò rinchiusa nella mia camera finché tutto non sarà terminato. Pensieri ingarbugliati mi occupano la mente. Vorrei scrivere un po’ di lettere alla famiglia, agli amici, ma che le scrivo a fare? Ho anche pensato in positivo che tutto vada per il meglio, ma anche in questo caso mai più nulla tornerà come prima. Io sarò cambiata ed avrò di ciò che mi circonda una visione distorta e completamente nuova. Penso ai miei amici, alle serate passate in discoteca.

Ora, per la prima volta, la vita mi appare molto chiara, lineare, tutti gli avvenimenti che hanno caratterizzato il mio essere scorrono come una pellicola davanti agli occhi degli spettatori di un cinema di quart’ordine. In effetti, già mi mancano un po’ tutti, ma, anche se contro il mio volere, la mia vita è finita.

Non uscirò mai più di casa a causa di questa terribile eruzione cutanea che mi sta sfigurando il volto! Giuro che non mi vedrà mai nessuno!