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Nel giorno del tuo compleanno

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a Claudio

 

Vorrei parlarti dei giorni ancora a venire, delle piccole cose che farò in tua assenza. Vorrei raccontarti come la tua improvvisa scomparsa abbia lasciato un vuoto nel mio cuore. Sì, lo so, tu scrolleresti le spalle con quel gesto consueto di fatalismo che assumi di fronte alle difficoltà della vita, minimizzando, diresti: - mah... poco importa...

 

Vorrei però parlarti del significato grande e profondo della tua amicizia. Trentacinque anni ci hanno accompagnato trascorsi tra il lavoro, gli svaghi e le comuni amicizie. Il film delle nostre vite si è srotolato davanti ai nostri occhi mentre noi ne eravamo gli inconsapevoli protagonisti.

 

Sei andato ad incontrare la morte su una montagna del Cile. Un luogo solitario dove hai stemperato la tua solitudine. Quell'enorme altitudine che si raggiunge con un fuoristrada e che tu avresti voluto raggiungere con la tua quattro per quattro, da te fatta allestire appositamente.

 

Amo pensare che sulla vetta di quella montagna tu sia salito, e non soltanto con il pensiero (questo lo avrai fatto molte volte a tavolino, mentre ti preparavi per quella spedizione) ma con il tuo spirito, dopo che, fuori da quel rifugio, a pochi passi dal fuoristrada, su quel terreno dove sei crollato, si è staccato dal tuo corpo esanime. Sei morto facendo ciò che ti faceva più piacere: affrontare quella montagna.

 

Se tu fossi stato (in altri secoli) un guerriero, avremmo deviato il corso di un fiume per darti sepoltura con le tue armi e i tuoi trofei. Oggi avrei voluto sotterrare il tuo corpo con quell'automobile a te cara, con la quale hai condiviso estreme latitudini e passi d'altura solitari, spingendoti in alto, su sentieri improbi, verso il limite assoluto meccanico della tua quattro per quattro. Ma ciò, purtroppo, non è possibile.

 

Ricordi? Eravamo seduti su una panchina, in un mese di luglio afoso, solatio e desolato, dicevi con aria rassegnata: - E be', ci dobbiamo pur ben abituare a quando saremo pensionati... - sorridevamo a quella battuta mentre le domeniche mattina giravamo a zonzo tra mercatini e le ferramenta dei centri commerciali, quasi a voler ingannare il tempo. Sai Claudio, la memoria gioca brutti scherzi, e come un fermo immagine, ripropone sequenze visive di quegli istanti (ti rivedo chino sulla scrivania, e anni dopo sullo schermo del computer, a tracciare e progettare circuiti elettronici, oppure a passeggio con le nostre ragazze, in anni lontani). Ore, giorni, una vita intera.

 

Vorrei ringraziarti per la tua amicizia, la tua disponibilità, tu non lo sai ma sei una persona grande e generosa. Grazie per quei momenti in cui anche con la tua silenziosa presenza eri partecipe. Tornano alla mente istanti dove, tra il lavoro, gli svaghi o le cene con gli amici, il tuo sorriso sottolineava la bellezza di quegli incontri.

Avrei voluto che la vita ti avesse offerto ancora dei doni, ma il destino è per noi cosa oscura e gioca con regole a noi sconosciute. Resta la tua grande amicizia che hai condiviso con tutti noi durante questi anni.

 

Grazie Claudio, ti siamo grati di questo.

 

rinaldo

 

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