Scritto da © Franca Figliolini - Dom, 28/10/2012 - 15:45
La ragazza carina seduta accanto a me si toglie gli auricolari. "Signora, non si sente bene? Posso fare qualcosa?"
Io alzo gli occhi arrossati dal libro che sto leggendo. Una grossa lacrima rotonda deforma i caratteri sottostanti, rendendoli illeggibili.
Per una frazione di secondo penso di raccontarle una qualche storia melodrammatica - mi piace raccontare storie melodrammatiche - poi opto per la verità.
"No, grazie, non è niente. È solo questo racconto che sto leggendo, che mi commuove moltissimo".
Le avessi detto che gli alieni avevano rapito mio marito, mi avrebbe creduto di più. La perplessità sul suo viso lascia il posto ad un'espressione sollevata, quando pensa di aver capito. "Ah, parla di qualcosa che è successo anche a lei!"
"Beh, a dire il vero no. Parla di una donna, il cui amatissimo marito è morto di recente, che accompagna un'amica in Etiopia ad adottare un bambino...(*)"
Di nuovo quello sguardo perplesso e confuso. Come spiegare?
"Se vuole glielo presto, io l'ho finito". "No no, grazie. Sa, stavo sentendo un po' di musica" , si affretta a rispondere infilando di nuovo le cuffiette.
Non mi rivolgerà più la parola per tutto il viaggio.
Io alzo gli occhi arrossati dal libro che sto leggendo. Una grossa lacrima rotonda deforma i caratteri sottostanti, rendendoli illeggibili.
Per una frazione di secondo penso di raccontarle una qualche storia melodrammatica - mi piace raccontare storie melodrammatiche - poi opto per la verità.
"No, grazie, non è niente. È solo questo racconto che sto leggendo, che mi commuove moltissimo".
Le avessi detto che gli alieni avevano rapito mio marito, mi avrebbe creduto di più. La perplessità sul suo viso lascia il posto ad un'espressione sollevata, quando pensa di aver capito. "Ah, parla di qualcosa che è successo anche a lei!"
"Beh, a dire il vero no. Parla di una donna, il cui amatissimo marito è morto di recente, che accompagna un'amica in Etiopia ad adottare un bambino...(*)"
Di nuovo quello sguardo perplesso e confuso. Come spiegare?
"Se vuole glielo presto, io l'ho finito". "No no, grazie. Sa, stavo sentendo un po' di musica" , si affretta a rispondere infilando di nuovo le cuffiette.
Non mi rivolgerà più la parola per tutto il viaggio.
(*) Il racconto citato è "Non piangere", di Mary Gaitskill (da "Oggi sono tua"- Ed. Einaudi)