Scritto da © ferdigiordano - Lun, 17/09/2012 - 10:31
non ti passa sopra, per quanto rarefatto
angelo montano e alta e ferma, hai sèguito
in basso dove trasformi in metallo
affilato il non.
Insinuata nel posto, duratura con precauzione
canaglia, contavi fra le carni
il calpestio che ti somiglia alla porta
mistero appena varcato, ma già pieno, di
riferimenti: la postura dissimile dal giglio, il luciferino
forse sì candore come tremore del non.
La premonizione che qualcuno eri perenne, più che
acquattarmi nel tuo gomito, coglieva dove ancora
toglie respiro una bocca ai tuoi,
dal basso ora così basso
soffitto che non ti passa sopra.
Dimmi di te se non ci sono
continuamente non.
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