Scritto da © giuseppe pittà - Mer, 22/08/2012 - 19:01
cospargo
le amnesie
di un impalpabile
soffio d’assassinio
cancellando
la più grande
delle scottature
con l’unguento
magico
del più nobile
mago d’altopiano
mentre
tu corri del vento
accarezzi le salubri
gioie del tuo mare
nel gioco dei timori
negazione d’abbracci
nei risvegli dai sogni
spezzo
le parole degli anagrammi
cercando sulla mappa
l’antico tesoro delle anime
con la spocchia dell’enigmista
nel proposito decadente
di risolvere tutti gli enigmi
prima che sia davvero
troppo presto per l’addio
e
nuoto
verso il picco
di un cielo
di cartone
fondale di un film
senza più sviluppi
palude dei pensieri
unico posto sicuro
oltre l’orizzonte
delle apparenze
così
spingo il palpito
di un pensiero di cuore
nell’angolo più buio
della statua più celebre
cantando di un gioco
a perdere
mentre nel rito
delle tante meraviglie
resto fedele ad un amore
che ho tradito senza ritegno
ormai lontano
nel suo abbandono
che mi uccide di ricordi
forse amandomi
perdonando le ore
i luoghi più nascosti
della mia debolezza
restituendomi al silenzio
di un abbraccio
che è mortale
come l’arma di difesa
dello scorpione
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