Il silenzio è il vuoto

Il silenzio, magico stato di benessere che subentra dopo aver subito un chiasso che non condividi perché non ti appartiene, un silenzio cercato, desiderato, voluto. Il silenzio ti circonda quando, affascinato da uno spettacolo della natura, fa da cornice ad un momento eccezionale, che ti mozza il fiato, che ti rende felice anche se talvolta non riesci a spiegartene neppure il perché, che ti induce all’introspezione, che ti avvicina al prossimo, che ti rende più buono forse. Il silenzio, al di là di splendide considerazioni psico - filosofiche che peraltro condivido, è la solitudine di chi si addormenta senza aver nessuno a cui dare la buonanotte, che svegliandosi nella notte non deve preoccuparsi di disturbare qualcuno, è la tristezza di chi, in casa, non ha la compagnia di una persona cara, a volte nemmeno di una bestiolina di cui prendersi cura, di chi è costretto a romperlo con il suono di un cd, con l’accensione della radio o della televisione, è l’angoscia di chi dopo ventiquattrore di assoluto mutismo dubita anche delle proprie capacità dialettiche e spera in un trillo di telefono per accertarsi di riuscire ad esprimersi. Il silenzio è il vuoto che spesso, chi deve darti una spiacevole notizia, colmo di imbarazzo, usa per non ferirti troppo, è il rispetto di chi ti vuol bene di fronte al tuo dolore , è l’indifferenza di fronte a chi ti chiede aiuto, è l’arroganza di chi si sente superiore solo perché è stato più sfrontato, fortunato, arrivista seppure in gamba, ha osato più di te e non ammette le tue debolezze. Il silenzio è la risposta ad un atto maleducato, è la risposta di chi non se la sente di esprimere un parere che potrebbe essere offensivo o male interpretato, il silenzio è la rappresentazione di sensazioni, piacevoli e angosciose, è l’affollamento di una casa che s è svuotata nel corso degli anni, che ti costringe a fare i conti con quello che è stato il tuo destino, col tuo passato, con i tuoi ricordi, coi tuoi rimpianti,coi tuoi errori, con le tue scelte, con la tua anima.