Scritto da © DanyStBlanc - Mar, 21/02/2012 - 13:57
Anima nera, segnò la terra
Sfila in eterno… diritta
Racconta di mille accesi
Foch’e ardon l’orbite,
e d’ech’e il timpan frega.
Scava dentro e finisce
E la pece definisce
Il balzo destino.
Miro fior ferir lungo le fosche mura,
e le sue essenze tramortir…
quiete non v’è
dove lo scherno si schianta
ed il brutal segno
che fa breccia,
il suo. Migrazioni lente,
che il laccio attanaglia;
dal pozzo melmoso e fraudolento
che divora,
il sospir.
Ne di ne notti han più minuti,
e l’ombre s’agitano,
in labirinti obbrobriosi; nuoce il sangue.
Se batte un cor qui?
Son lande desolate, che s’aprono,
forse in buca troverai
le lingue e li crani.
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