Scritto da © Raggiodiluna - Lun, 19/12/2011 - 23:40
Dal divano, dove sto seduta, riesco a vedere, fuori, le punte del roseto e le bacche rosse di rosa canina.
Le rose del mio primo amore, rose rosa, bianche, sfumate di violetto.. sotto resiste ancora il vecchio tralcio di gelsomino e i profumi dei fiori si mescolano ai miei profumi. L'odore della mia vita è speziato, con un po' di agro e qualche tono di vellutato tabacco...quello di mio padre. Sentire gli odori del tempo è meraviglioso, come è meraviglioso rivedere i colori che hanno arricchito di sfumature tutta la mia vita.
Mi lascio carezzare dai ricordi mentre scendo le scale, sto attenta al gradino rotto e mi avvio verso il giardino, svolazzando la mia gonna in una leggera corsa come facevo da bambina con i miei voilà, la passione delle mamme.
Ritorno alla mia vecchia casa e ai suoi vecchi colori, tutto è come prima: la stessa luce, che, attraverso le persiane si sdoppia, riflessa nello specchio in fondo al corridoio.
A quest'ora del tramonto il cielo è un'esplosione di colori, tutti i colori del mondo, dico io, quelli che godi più delle altre ore del giorno nel momento in cui ti accorgi che il giorno sta per finire.
Tutto è come prima e le immagini ripassano la mia vita come una galleria di affreschi di cui conosco a memoria l'ordine esatto.
Rivedere la casa dove sono nata mi rende malinconica, la facciata esterna è diventata tutta verde, ricoperta di muschio e la finestra, che si affaccia sul lato del ponte, è tutta scolorita, mille sfumature che insieme creano un colore indefinito, un colore che si è attaccato al tempo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, lasciandosi l'eleganza e il valore del vissuto.
A quest'ora del tramonto il cielo è un'esplosione di colori, tutti i colori del mondo, dico io, quelli che godi più delle altre ore del giorno nel momento in cui ti accorgi che il giorno sta per finire.
Tutto è come prima e le immagini ripassano la mia vita come una galleria di affreschi di cui conosco a memoria l'ordine esatto.
Rivedere la casa dove sono nata mi rende malinconica, la facciata esterna è diventata tutta verde, ricoperta di muschio e la finestra, che si affaccia sul lato del ponte, è tutta scolorita, mille sfumature che insieme creano un colore indefinito, un colore che si è attaccato al tempo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, lasciandosi l'eleganza e il valore del vissuto.
Dal divano, dove sto seduta, riesco a vedere, fuori, le punte del roseto e le bacche rosse di rosa canina.
Le rose del mio primo amore, rose rosa, bianche, sfumate di violetto.. sotto resiste ancora il vecchio tralcio di gelsomino e i profumi dei fiori si mescolano ai miei profumi. L'odore della mia vita è speziato, con un po' di agro e qualche tono di vellutato tabacco...quello di mio padre. Sentire gli odori del tempo è meraviglioso, come è meraviglioso rivedere i colori che hanno arricchito di sfumature tutta la mia vita.
Mi lascio carezzare dai ricordi mentre scendo le scale, sto attenta al gradino rotto e mi avvio verso il giardino, svolazzando la mia gonna in una leggera corsa come facevo da bambina con i miei voilà, la passione delle mamme.
Il cancello arrugginito conserva il fascino di un vecchio signore, silenzioso al momento giusto e molto galante nell'accoglienza. Sento scricchiolare le foglie sotto i miei passi e mentre cammino, sotto il portico, osservo la mia ombra per terra, più scende il sole più si allunga, riconosco nel nero della mia sagoma gli stessi capelli al vento. Ti rivedo, sotto quel roseto selvatico, distratto e pensieroso, i tuoi occhi guardano lontano dove non posso raggiugerti, non ti accorgi della mia presenza e ti vengo incontro per abbracciarti come fosse la prima volta.
L'emozione è forte, vorrei sentirti come sempre ma temo di non riconoscere il tuo sorriso.
Quanti colori hanno i ricordi e quante sfumature... sento lo stesso profumo di bacche, mentre i miei pensieri inseguono altre parole per vestire a nuovo la tua vita.
Raggio
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