Scritto da © Anser - Mer, 23/03/2011 - 15:54
(per i viaggiatori della memoria)
Lasciare, a misura di fiato,
ogni possibile ricordo
[senza trattenere passi].
Consolare la luce che sanguina,
tra le stelle e l’occhio di Dio.
Ed amare.
Oltre ogni conosciuto oltre.
Appaiono righe d’attesa,
a cifrare le dune
d’ogni deserto.
Si può anche avere paura,
senza posare gli occhi
su improvvisati moli.
[Blu].
E’ blu la trasparenza
che fissa alla tela [complice e piana]
un’immagine sfrontata,
impudica, oscena
di noi.
Tacciono le cose. Ascoltano
con gocce di verderame, incise
a bulino di carne, vermiglio.
Che ne sarà, di noi?
E d’ogni fottuto andare,
nonostante
la fatica del cielo?
Come se importasse davvero
un bacio, una carezza,
una cosa, una qualsiasi cosa.
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