Scritto da © Anser - Ven, 25/02/2011 - 19:01
E’ colore di mare
sugli artigli del porto, è fatica
narrata piuma dopo piuma,
sapere che oltre il vento
esiste un luogo sicuro.
Perché deve esserci una misura,
un posto, un sussurro
dove si vive senza dolore.
E’ sguardo di cielo lasciato
come un panno blu, steso
agli incroci degli anni
è colmo d’onda, sale rappreso
in soffi di neve.
Perché i pugni serrati stringono
stracci, piume, miele
e colore di cielo.
E’ perdono che sale
come battito inquieto del cuore,
la dolcezza inquieta del vento
quanto scende la valle
con silenzio d’infinito.
Perché si piange, si ride
si ama senza sconto di pena
senza rimpiangere nessuno.
Vai, amica, vai,
a raccogliere sassi consumati
dall’onda di mare,
per tenerli stretti in mani
che sanno dove posare
il tremore di dita
che scrivono parole
calde di pane.
»
- Blog di Anser
- Login o registrati per inviare commenti
- 1761 letture